Appello ai fuorisede

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

Appello ai fuorisede

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venerdì 15 Maggio 2015 - 01:36

Più volte, negli anni scorsi, ci siamo ritrovati a parlare e scrivere a proposito di emigrazione giovanile. Spesso abbiamo anche provato a chiedere ai politici cosa servirebbe per far tornare alla base quelle energie sono andate ad arricchire le Regioni del Nord Italia. In molti casi le risposte sono state alquanto vaghe, come se si trattasse di una dinamica irreversibile. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: le nostre città, quando tornano i fuorisede ad agosto o a Natale, hanno un’energia diversa. Ed è dal recupero di questo rapporto che può passare molto del nostro futuro. In questo momento, Marsala è come una squadra che scende in campo con 7 giocatori, non con 11. Difficile vincere una partita in queste condizioni. Figuriamoci un campionato…

Al di là delle risposte dei politici, ci piace comunque pensare che chi è andato a studiare o a lavorare al Nord o all’estero, oltre a farsi ambasciatore delle nostre bellezze, senta il dovere morale e civile di tornare a Marsala per votare il 31 maggio e il 1 giugno. Il pensiero va sempre a quella meravigliosa iniziativa degli studenti siciliani che nel 2006 lasciarono tutto per un fine settimana per partecipare alle elezioni regionali. “Non torniamo per votare, ma votiamo per tornare”, spiegarono in quell’occasione, dicendo a chiare lettere che intendevano dare il loro contributo affinché Rita Borsellino vincesse la sfida elettorale contro Totò Cuffaro. Al di là dell’esito di quella battaglia politica, quegli studenti e il loro treno (ribattezzato “Rita Express”) restano una delle pagine più belle scritte dai giovani siciliani fuorisede. Con il ricordo di quell’episodio, da queste colonne intendiamo lanciare un appello ai marsalesi di Bologna, Milano, Roma, Parma, Torino, Pisa, Firenze: se davvero siete convinti che questa città abbia delle grandi potenzialità che con una buona guida e un rinnovamento reale potrebbero finalmente sbocciare, non limitatevi a parlarne con gli amici: collegatevi sul sito della Ryanair e acquistate i biglietti per l’ultimo fine settimana di questo mese. E, magari, sentitevi tra voi, convocate un’assemblea, stilate un documento in cui spiegate a quali condizioni tornereste a vivere in questa città. Scrivete anche voi una pagina per questa terra. In fin dei conti, lo merita. E poi, come diceva Paolo Borsellino, “La rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo. Ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, è più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello”.

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