E’ stata annullata dalla Corte di Cassazione la condanna a due anni e dieci mesi di reclusione inflitta all’ex sindaco di Marsala Giulia Adamo, allora nelle fila dell’Udc, per il reato di concussione. I fatti contestati risalivano al 2005 quando la Adamo, ex deputata regionale, era presidente della Provincia di Trapani. Secondo l’accusa, avrebbe bloccato l’erogazione di alcuni finanziamenti in favore del Convitto per Audiofonolesi di Marsala al fine di “costringere” il rettore dell’Ente a dimettersi dalla carica per sostituirla con una persona a lei più gradita. Giulia Adamo era stata assolta sia in primo che secondo grado, sede in cui l’originaria accusa di abuso d’ufficio era stata riqualificata concussione per poi essere dichiarata insussistente. La Corte di Cassazione aveva pero’ annullato quella sentenza e aveva disposto la celebrazione di un nuovo processo. Questo si era concluso il 16 luglio scorso quando la Corte d’appello di Palermo aveva condannato la Adamo a due anni e dieci mesi. Alla condanna, in applicazione della legge Severino, è seguita la sospensione nei confronti dell’ex sindaco da parte del prefetto Falco, che ha anche annullato gli atti sottoscritti dalla Adamo dopo la sentenza, tra cui la sostituzione del vicesindaco Antonio Vinci con l’architetto Benny Musillami. Poche ore dopo il provvedimento prefettizio, sono arrivate le dimissioni dell’ex deputato regionale. Domani alle 11, nei locali di Palazzo Burgio Spanò, Giulia Adamo terrà una conferenza stampa in cui dirà la sua sulla vicenda. E, probabilmente, anche sulla situazione politica locale in vista dell’inizio ufficiale della campagna elettorale.
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