Egregio futuro Sindaco e cari futuri Consiglieri, chi vi scrive è un semplice cittadino, uno tra i tanti. Vi scrivo a nome mio, ma soprattutto a nome dei cittadini che spesso non trovano spazio e non hanno voce nelle discussioni e nei dibattiti politici, se non per diventare oggetto di mera propaganda e di strumentalizzazione politica.
La mia vuol essere una lettera aperta dai toni pacati ma fermi. Non è per niente difficile elencare le numerose problematiche ed emergenze che affliggono questa città sul piano sociale, culturale, urbanistico, economico ed occupazionale, ma in questo Comune incontro e conosco tante belle realtà e tantissime persone (e soprattutto ragazzi/e) valide, capaci, oneste, che, in silenzio, quotidianamente, svolgono il proprio lavoro nel migliore dei modi (o vorrebbero svolgerlo).
Sto a contatto sempre con tanti giovani, con studenti che ormai studiano fuori dalla Sicilia, con lavoratori che vivono al nord Italia e che se le cose non cambiano mai più ritorneranno a Marsala. Ragazzi e adulti che sono nati e cresciuti in questa città e che purtroppo, nonostante l’amor patrio e il senso di appartenenza, orgogliosi di Marsala non riescono proprio ad esserlo.
Tralasciando le strade che sembrano bombardate e la totale carenza di servizi. Io continuo a chiedermi: perché il teatro Impero e il teatro Comunale devono essere quasi inaccessibili per le associazioni e compagnie locali? Chi vuole fare arte, spettacolo, sport, musica… deve trovare le porte spalancate della burocrazia, con la possibilità di coinvolgere ragazzi/e nella recitazione, nel canto, nella musica in generale, nell’arte. E così vale anche per le varie piazze. Mi chiedo perché non si cura il verde pubblico in una città che vorrebbe avere una vocazione turistica. Mi chiedo perché mancano progetti di sensibilizzazione alla tematica della riabilitazione dalla tossicodipendenza e delle violenze di genere.
La scuola. Credo proprio che Lei, egregio futuro Sindaco, insieme ai Consiglieri tutti, abbiate l’obbligo di ipotizzare, programmare e mettere in atto delle soluzioni a queste problematiche che vadano oltre l’improvvisazione e il rincorrere le emergenze, cercando di tamponarle. Le strutture scolastiche attuali fanno davvero “pena”. Si deve fare in fretta, soprattutto per la sicurezza di tutti gli alunni e degli operatori scolastici per lo stato in cui versano gli edifici.
Ecco, queste e tante altre sono le cose che io mi chiedo e come me se le chiedono tanti altri cittadini, della mia età e molto più giovani di me. Sono tutte cose che richiedono denaro, si dirà. No, richiedono impegno e volontà, non denaro. Richiedono onestà nella distribuzione delle risorse a disposizione. Richiedono meno parole e più azione. Richiedono più scelte coraggiose e meno compromessi. Richiedono più amore per i ragazzi di questa città allo sbando che per la propria poltrona. Richiedono più pensiero al futuro di tutti e non solo dei propri parenti e amici. Richiedono uno sforzo, lo so, ma ne va della sopravvivenza di una comunità che altrimenti è destinata a restare in un coma profondo, aspettando la morte. Mi renda orgoglioso. Ci renda tutti orgogliosi. Questa è la prima lettera, ne scriverò altre prossimamente. Gli argomenti non mancano.
Cordiali saluti,
Enzo Amato (Presidente Associazione culturale teatrale “Nuovi Orizzonti”)