A margine dell’incontro tenutosi lunedì pomeriggio presso la Camera di Commercio di Trapani, abbiamo intervistato Vito Riggio. Palermitano, due volte eletto in Parlamento sul finire della Prima Repubblica tra le file della Dc, dal 2003 guida l’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile).
Quali sono, a suo parere, le linee guida da seguire per far crescere ulteriormente l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi?
La prima cosa da fare è accertarsi se ci sono i soldi necessari per sviluppare le infrastrutture e metterle a norma secondo le indicazioni dell’Enac. A questo proposito, siamo in attesa di un finanziamento regionale che non si è ancora concretizzato. Constatiamo inoltre che i soci sono deboli dal punto di vista finanziario. Bisognerebbe quindi esplorare la possibilità di una fusione con Palermo e ricercare investitori professionali, industriali o finanziari che diano linfa alle potenzialità dei due aeroporti, che al momento non sono del tutto sfruttate. Poi io farei un adeguamento infrastrutturale importantissimo, il prolungamento della ferrovia dall’aeroporto di Punta Raisi fino a Trapani in modo tale che la distanza tra i due aeroporti possa accorciarsi e non ci sia una competizione che si risolve in una debacle per entrambi, ma possano insieme vedere sul mercato che sviluppo c’è.
La politica sta facendo il massimo per il futuro di Birgi?
La politica si trova oggi a gestire una posizione di grande difficoltà, per cui tutto è urgente, tutto essenziale. Ci vuole grande coraggio la capacità di oltrepassare la ricerca del consenso immediato per avere una visione. Mi pare che il governo nazionale un tentativo forte lo stia facendo, in mezzo a tante difficoltà. In Sicilia questa visione ondeggia tra propositi velleitari e difficoltà quotidiane. Quello che si deve fare, com’è scritto nel Vangelo, bisogna farlo subito.
Ryanair ha avuto un ruolo importante per il “Vincenzo Florio” in questi anni. Vale la pena proseguire con la compagnia irlandese o sarebbe auspicabile una maggiore diversificazione?
Per la fase di start up, può darsi che la strada intrapresa fosse obbligata. Adesso la diversificazione è diventata un’esigenza indispensabile. Per avere la diversificazione, occorrono infrastrutture e servizi sempre migliori, oltre che una capacità negoziale forte. Ecco perché parlo di una struttura unica. Adesso Ryanair contratta con Palermo e Trapani, premiando chi le dà di più. E’ chiaro che questo mette in difficoltà entrambe e non ci dà un quadro razionale delle connettività che potremmo avere.