Depone il giornalista Gianfranco Criscenti: “è stato uno scambio animato di battute”
Con la deposizione di Gianfranco Criscenti, giornalista trapanese corrispondente per l’Ansa e per il Giornale di Sicilia, è entrato nel vivo il processo a carico di Vincenzo Calcara, collaboratore di giustizia alla sbarra per diffamazione. Il processo ha preso origine dalla denuncia sporta da Antonino Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano, costituito parte civile e assistito dall’avvocato Gilletta. Prima della deposizione, l’avvocato di Calcara, Antonio Consentino ha chiesto che fossero acquisiti documenti “sull’affidabilità del Calcara, già assolto dal reato di calunnia sempre in seguito a denuncia di Vaccarino”, ha detto. Poi è salito sul banco dei testi Gianfranco Criscenti, che ha aperto con una premessa: “Alla fine del 2010, Calcara via facebook ha manifestato l’intenzione di incontrare i giovani, io collaboro con l’associazione antiracket di Trapani che mi chiese di organizzare un evento a Castelvetrano (come richiesto da Calcara sul socialnetwork) e di contattare Calcara. Lo feci via facebook e misi Calcara in contatto con Paolo Salerno, (presidente dell’associazione antiracket Trapani). Io accettai di moderare l’incontro a condizione che ci fosse un magistrato. Ho contatto Ingroia, all’epoca procuratore aggiunto di Palermo. Il giorno dell’incontro nel teatro Selinus c’era anche Vaccarino. Quando Calcara si accorse della presenza di Vaccarino, nacque una discussione. Avevamo stabilito, come organizzatori, di non far intervenire il pubblico, ma io autorizzai Vaccarino a replicare a Calcara. È stato uno scambio di battute. Calcara ha manifestato la sorpresa per la presenza di Vaccarino perché disse che era stato condannato per traffico internazionale di droga e Vaccarino ha ribattuto che Calcara non era un pentito credibile”. A chiarimento il giudice ha chiesto al teste: “ha sentito pronunciare le parole: tu sei più di un assassino, da parte di Calcara. Ha sentito la parola assassino?”. “Non ricordo – ha risposto Criscenti – Lo scambio è stato animato e ho deciso di interrompere l’incontro. Calcara era vicino a me, con noi Ingroia e Paolo Salerno, ma Ingroia è andato via a mezzogiorno per esigenze di ufficio”.