Spiaggia di Torrazza: botta e risposta tra Legambiente e sindaco di Petrosino

redazione

Spiaggia di Torrazza: botta e risposta tra Legambiente e sindaco di Petrosino

Condividi su:

martedì 10 Febbraio 2015 - 16:53

La sezione Marsala-Petrosino di Legambiente, presieduta da Maria Letizia Pipitone, attraverso una comunicato stampa, accusa l’attuale Amministrazione del comune di Petrosino di aver “gettato in mare” ben 40mila euro per il rifacimento della strada sterrata che dal porticciolo turistico porta alla spiaggia di Torrazza. “Nel giugno del 2013 – scrive il presidente di Legambiente – criticammo il rifacimento della strada. Il mare l’aveva distrutta e l’attuale amministrazione, dando seguito ad un progetto di quella precedente, provvide a ripristinarla. All’epoca chiedemmo di fermare i lavori di rifacimento perché inutili e dannosi”. A causa del mare in tempesta di questi giorni, parte della strada è crollata e Legambiente è tornata alla carica dichiarando che: “Circa 40 mila euro sono stati letteralmente gettati in mare. Auspichiamo che alla luce di quanto accaduto l’amministrazione ammetta l’errore commesso e non voglia ripeterlo. Chiediamo che la strada in questione non sia ripristinata, ma definitivamente eliminata e restituita alla natura la porzione di spiaggia riemersa. Chiediamo che finisca per sempre l’era del parcheggio selvaggio sulla spiaggia”. Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, che ieri in una nota ufficiale chiarisce la sua posizione in merito alla questione: “La smania ossessiva di scrivere comunicati con il solo obiettivo di attaccare finisce per rendere ridicoli e far perdere ogni credibilità al circolo locale di Legambiente Marsala-Petrosino. Smentisco che il maltempo degli ultimi giorni abbia causato danni notevoli alla strada in questione. Anzi, se si considera i danni ingenti subiti da diverse spiagge delle città vicine e del resto d’Italia, va detto che tutto sommato la strada ha retto piuttosto bene e che è possibile riparare facilmente senza particolari costi. Trovo poi paradossale che nel comunicato relativo alla strada di Torrazza, si affermi che questa amministrazione ha costruito una strada sul mare. Quella strada, infatti, è sempre esistita, tanto è vero, che proprio nel 1988 fu l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Giuseppe Pipitone, padre dell’avv. Letizia Pipitone ad approvare il progetto per la realizzazione di una condotta idrica che passasse per quella strada. Un progetto che è costato oltre 4 miliardi e che con il maltempo degli ultimi giorni ha fatto scoprire che un tratto di quella condotta idrica è stato costruito sul mare. Incredibile che proprio la Pipitone venga a chiedere oggi cosa sono quei tubi che il maltempo ha fatto emergere dall’acqua e accusi questa amministrazione di avere costruito una strada ex novo. Il progetto di sistemazione della strada di Torrazza non è stato approvato dalla mia Giunta, bensì nel 2011 dall’amministrazione Valenti e che passarono ben due anni prima della realizzazione dell’opera. Due anni in cui Letizia Pipitone non ebbe assolutamente niente da dire su quel progetto. Altra affermazione falsa è che la mia amministrazione non abbia  cambiato il progetto. Lo abbiamo cambiato assicurandoci innanzitutto che ci fossero tutti i pareri di impatto ambientale, che venissero cambiati i materiali usati e resi meno impattanti per l’ambiente rispetto al progetto originario, ma cosa più importante è che abbiamo spostato più verso l’interno il tracciato di quella strada rispetto al progetto iniziale e senza allungarne il percorso. Detto tutto ciò risulta pertanto inaccettabile e ridicolo che proprio Letizia Pipitone venga a parlare di 40 mila euro sprecati per una strada. I lavori di sistemazione sono stati fatti per proteggere quella condotta idrica che proprio suo padre volle costruire in quel tratto di costa. L’accanimento su Torrazza è palesemente squilibrato, perché nonostante il circolo di Legambiente si chiami “Marsala – Petrosino”, raramente  la sua presidente si è occupata di altre vicende. In particolare, mi ha sempre sorpreso come non abbia mai preso posizione rispetto alla distilleria ex Trapas – Bertolino. Ma in questo, credo che la spiegazione sia da ricercare nella commistione tra il ruolo di rappresentante di Legambiente e l’attività professionale. E’ abbastanza strano, infatti, che Letizia Pipitone come  avvocato difensore di un’altra distilleria, sotto processo per inquinamento ambientale, abbia sostenuto per esempio che lo sversamento di borlanda non è un problema, quando, invece, in altre parti d’Italia le associazioni ambientaliste sostengono l’esatto contrario. Concludo, dicendo che la credibilità di ognuno di noi si misura con la coerenza e il distacco tra gli umori personali e la valenza di valori alti come la difesa dell’ambiente, e che da questo momento in poi risponderemo per vie legali ad accuse gratuite e false affermazioni”.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta