L’agricoltura trapanese sta attraversando momenti critici, in particolare la vitivinicoltura e il settore serricolo; comparti che nel passato hanno costituito il benessere della nostra Provincia. Hanno permesso a tante famiglie di mantenere i propri figli agli studi e parte di loro sono diventati classe dirigente, occupando posti di responsabilità e prestigio. Oggi, queste situazioni appaiono ribaltate. Considerazioni pungenti sono state fatte dal responsabile della Confederazione Italiana Agricoltori, Enzo Maggio, in particolari sulla politica locale e su chi governa il nostro territorio: “Non si è fatto abbastanza in questi anni, si è assistito all’abbandono dell’agricoltura a se stessa, nonostante gli aiuti comunitari, previsti per il settore. Mi chiedo a cosa serve dare aiuti alla produzione, se poi non si cercano novità? Sia per nuove produzioni attraverso l’innovazione e la ricerca che per quanto riguarda il mercato. Mi chiedo che senso ha, fare riferimento soltanto al mercato ortofrutticolo di Palermo, o qualche altro mercato locale, che il più delle volte si ritrovano intasati, i prodotti spesso ritornano indietro invenduti, quale minima garanzia ha questo produttore agricolo che produce con spese che non raggiungono i ricavi, oltre il duro lavoro e la fatica? Dietro ciò – continua Maggio – c’è anche la sofferenza della famiglia, che non vede un minimo reddito, che ha investito, che non ha un ritorno economico e che si vede chiuse le porte dalle banche. La politica, non dovrebbe occuparsi anche di questo? Dei settori produttivi, a chi dà lavoro e porta un po’ di valore aggiunto?”. Secondo il membro della CIA, bisognerebbe seriamente puntare a promuovere i prodotti locali a Marsala e Petrosino: “Produciamo il buon latte, abbiamo una pastorizia attrezzata, abbiamo una floricoltura che può dare tanto reddito, un vivaismo che sta crescendo in maniera costante, ma se ciò non viene accompagnato da una costante valorizzazione, molte aziende agricole chiuderanno – conclude Enzo Maggio –. I politici, sulla propria agenda, l’agricoltura la dovrebbero mettere ai primi posti. Solo durante le campagne elettorali parlano di agricoltura per intercettare consensi”.
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