Commissioni consiliari ridotte, assenze per impegni lavorativi, ostruzionismo da parte dell’opposizione questo e tanto altro nella lettera che il sindaco di Erice Giacomo Tranchida ha inviato al presidente del consiglio comunale, e in copia al prefetto, all’assessore regionale delle autonomie locali e ai consiglieri comunali stessi, lamentando una scarsa produttività del consiglio.
“Il mio invito di adunare il consiglio in tardi orari pomeridiani o serali per agevolare la presenza dei consiglieri e della stessa giunta – scrive Tranchida – è stato disatteso, e la produzione quali-quantitativa del Consiglio, continua a risentire delle “legittime” assenze di gran parte dei consiglieri comunali (…) nel manifestare ancora una volta non solo amarezza, al contempo di non essere disponibile a sottacere dell’ingiustificabile costo economico, che dell’improduttività sociale per la comunità ericina (questa si di matrice politica), rassegno che l’amministrazione comunale non parteciperà ad ulteriori sedute consiliari di tal guisa, preferendo più produttivamente occuparsi delle attese dei propri concittadini.
Al riguardo, soggiunge ulteriormente l’occasione per invitarla, insieme ed in primo luogo con i consiglieri di maggioranza, nell’approntare le necessarie modifiche regolamentari disciplinando la reale “produttività” anche temporale dei Consigli comunali e a scomputo dell’erogazione dei compensi/gettoni mensili. Tale ulteriore riforma, dopo la diminuzione dal 6 a 4 delle commissioni consiliari permanenti, onnicomprensiva della durata minima dei lavori delle stesse, si rende oltremodo necessaria per garantire alla Città una più severa e produttiva attività dei lavori consiliari, responsabilizzando (ed economicamente penalizzando) quanti consiglieri, sovente, si rendono artefici di tal cattivo andazzo”.
Audrey Vitale