Ignoti portano via attrezzature elettroniche ottenute con fondi europei. Il preside ha sporto denuncia presso i carabinieri
Ogni furto suscita rabbia e fastidio, talvolta anche dolore, in chi viene privato di un bene proprio, ma quando ad essere oggetto di un reato contro il patrimonio è una scuola, la rabbia è di tutta la collettività. È dei genitori i cui figli frequentano un plesso di campagna, che non si può definire di periferia perché fornito di un’ottima classe docente. È degli stessi bambini che vedono violata quella che è la loro seconda casa per cinque anni e dove imparano nozioni che useranno tutta la vita. Per chi, invece, compie un furto in una scuola, si tratta spesso di un bottino piuttosto magro che frutterà poche centinaia di euro, nella migliore delle ipotesi. È quanto accaduto nelle scorse ore al plesso “Torreggiano” che fa capo all’istituto comprensivo “Gesualdo Nosengo” di Petrosino. Ignoti hanno forzato una delle porte di sicurezza, munite di maniglioni “antipanico” e si sono introdotti, di notte, nell’edificio scolastico. Una volta dentro hanno portato via un proiettore della lavagna multimediale, uno stereo e alcune casse. Tutti strumenti che erano stati acquistati di recente grazie ai fondi europei FESR e che avrebbero avuto un ruolo importante nella didattica 2.0 che ormai è un must, già dalla scuola primaria. Il giorno stesso del constatato furto il preside Giuseppe Inglese ha sporto regolare denuncia presso la stazione dei carabinieri di Petrosino. Tra le proposte avanzate dalle famiglie quella di realizzare una videosorveglianza.
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