La Compagnia Tirrenia ha ottenuto il via libera alla soppressione della tratta Trapani-Cagliari. Un collegamento ritenuto ormai antieconomico e che verrà a questo punto soppresso. Contestualmente verrà potenziata la linea Palermo-Cagliari. Secondo Tirrenia, che gestisce le tratte in regime di convezione pubblica con lo Stato per garantire la continuità territoriale con le isole, percependo la somma di 72 milioni di euro, questa operazione farà risparmiare un milione di euro l’anno.
Sollecitato a fornire chiarimenti sulla vicenda dal Nuovo Consorzio del Porto di Trapani, la dirigente del servizio 2 della Regione Sicilia, Dora Piazza, spiega che la proposta di modifica della convenzione chiesta da Tirrenia “è stata approvata con D.M. 361 del 4 settembre 2014” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il consenso della Regione Sicilia e della Regione autonoma della Sardegna, visto che “non sono state ravvisate condizioni ostative alla rimodulazione degli assetti”.
Il Consorzio, da parte sua, evidenzia che “la distanza tra Palermo e Cagliari è di 217 miglia marine, mentre quella tra Trapani e Cagliari è di 176 miglia marine”. Una differenza di circa 41 miglia che, di conseguenza, porterebbe la Compagnia a risparmiare sia in termini di tempo che di costi puntando sul Porto di Trapani, piuttosto che su quello del capoluogo. Tuttavia il Consorzio non nasconde come, numeri alla mano, la tratta Trapani-Cagliari fosse effettivamente diventata poco redditizia per la Tirrenia a partire dal 2009, quando la Compagnia decise “senza alcuna motivazione apparente, di spostare l’imbarco da Trapani per la Sardegna dal martedì alla domenica, giorno in cui i mezzi pesanti e dunque le merci non possono viaggiare. Da quel momento in poi la tratta ha registrato un netto calo di traffici: è scesa dai 5mila mezzi pesanti trasportati nel 2008 ai 1.100 del 2013. Stessa cosa per il traffico auto e passeggeri: nel 2008 si sono registrati 8.300 passaggi, nel 2013 appena 3.000”. Il Consorzio, a tal riguardo, ipotizza che la Tirrenia abbia messo in campo una vera e propria strategia per convincere il Ministero, la Regione Sardegna e la Regione Sicilia che fosse ormai inevitabile lasciare Trapani per Palermo.
“Apprendiamo con rammarico – fanno sapere da Nuovo Consorzio del porto di Trapani – che i nostri sospetti erano più che fondati. La Regione Sicilia ha approvato un’ulteriore operazione di emarginazione e di impoverimento della Città di Trapani senza nemmeno consultare gli operatori portuali trapanesi e soprattutto senza preoccuparsi delle ricadute occupazionali che questa decisione potesse comportare. Siamo stati gli unici a lanciare l’allarme e a ribellarci contro le decisioni che piovono dall’alto senza alcuna giustificazione. Continueremo a farlo con puntualità e determinazione. Ma ci chiediamo: stando così le cose e non avendo alcun rappresentante politico locale che ci supporta, a chi dovremo rivolgerci per tutelare gli interessi del nostro Porto e del nostro territorio?”
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