Il GUP di Palermo ha prosciolto Fabio Volpe e ha rinviato a giudizio Giuseppe Bianchi. L’azienda, secondo l’accusa, avrebbe sversato borlanda nel terreno circostante
È stata fissata per il 9 febbraio davanti al tribunale monocratico di Marsala la prima udienza del processo scaturito dall’indagine della sezione di pg della Guardia di Finanza di Marsala e coordinata dalla Dda secondo la quale la Sicilia Acquaviti avrebbe sversato borlanda nei terreni circostanti, ipotizzando così un reato ambientale. Il pubblico ministero della Dda Agnello aveva avanzato richiesta di rinvio a giudizio per Giuseppe Bianchi, 78 anni, rappresentante legale della “Sicilia Acquaviti” di Marsala dal 2009 al 2011, e della “Ge.Dis.” dal 1980 al 2012, e a Fabio Volpe, 48 anni, legale rappresentante della “Sicilia Acquaviti” dal 2011 al 2013. Il GUP di Palermo Fernando Sestito ha prosciolto Volpe, difeso dall’avvocato Arianna Rallo, decretando il non luogo a procedere, mentre ha rinviato a giudizio Giuseppe Volpe. L’ipotesi di reato contestato è quello di aver disperso nell’ambiente circostante l’azienda di contrada Digerbato liquido di risulta della lavorazione industriale. I legali di Bianchi, Paolo Paladino, Maria Letizia Pipitone, avevano chiesto il non luogo a procedere anche per il loro assistito, o la derubricazione del reato: “la borlanda non è affatto tossica”. Ora la questione sarà chiarita in dibattimento.
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