Non c’è stata l’attesa fumata bianca durante l’assemblea della Camera Penale di Marsala, che giovedì pomeriggio avrebbe dovuto eleggere il suo nuovo presidente. I due candidati, Giovanni Gaudino e Francesco Messina, hanno infatti ottenuto lo stesso numero di preferenze, 25 a testa, su un totale di 50 votanti. Un caso anomalo, rispetto a cui si registrano pochi precedenti. Proprio per questo, il presidente uscente Diego Tranchida si sta consultando anche con i vertici nazionali della Camera Penale, in modo da poter giungere entro una decina di giorni alla proclamazione del candidato vincente.
Più complicata del previsto la nomina del suo successore…
Non parlerei di complicazione. L’elezione del nuovo presidente della Camera Penale non si è verificata per puro caso. I voti tra i candidati sono stati uguali, stiamo vedendo come fare.
Si stanno confrontando due scuole di pensiero. C’è chi dice che in caso di pareggio prevale il criterio anagrafico, chi dice che prevale l’anzianità di iscrizione all’Ordine…
Lo Statuto della Camera Penale non stabilisce alcun criterio a riguardo. Lo Statuto dell’Unione Camere Penali dice che se non si riesce a eleggere il presidente al primo scrutinio si va al ballottaggio. In entrambi i casi non si parla di anzianità. Ne parla invece la disciplina dell’ordinamento forense che dal 1944, all’articolo 5, dice che prevale il criterio dell’anzianità di iscrizione all’albo. E in caso di parità di iscrizione all’albo, prevale il criterio di anzianità anagrafica. Il presidente di seggio, l’avvocato Nino Buffa, ha chiesto dei pareri e si è preso dieci giorni di tempo. Io mi trovo a Firenze, sto partecipando a un convegno e intendo consultarmi anche con il presidente dell’Unione Camere Penali Italiane.
Come valuta quest’esperienza alla guida della Camera Penale di Marsala?
Un’esperienza bellissima, perchè mi ha visto davvero impegnato sui temi attuali della giustizia penale. Ma anche perchè la mia presidenza, con la collaborazione del direttivo e di quasi tutti gli iscritti, ha lavorato per dare alla Camera Penale un ruolo. Non più soltanto occasione di formazione per gli avvocati penalisti, ma soprattutto strumento per rafforzare il ruolo dell’avvocato penalista nel processo penale.
Cosa si aspetta dal suo successore?
Che si continui in questa direzione. E credo che sarà così. Vedo che anche tanti giovani si sono avvicinati con entusiasmo, mostrando voglia di partecipazione. Nell’assemblea di giovedì abbiamo vissuto un confronto civile, democratico e corretto. Francesco Messina e Giovanni Gaudino, che è il candidato che sostengo, propongono due impostazioni diverse. Ma sono fiducioso per il futuro, a prescindere da chi dei due sarà il prossimo presidente della Camera Penale di Marsala.
Parlando del vostro lavoro, non si può non pensare alla vicenda del nuovo Tribunale. Ci sono novità a riguardo?
So che la commissione composta dal commissario Bologna, dal presidente del Tribunale Natoli, dal Procuratore Di Pisa e dal presidente del Consiglio dell’Ordine Zarzana tornerà a riunirsi a breve. Noi, come Camera Penale, diciamo che ci sono i presupposti per il passaggio alla nuova sede almeno di alcuni uffici. Sono in corso dei lavori di rifinitura. Aspettiamo che vengano conclusi, dopo di che ci faremo sentire ancora con maggiore forza per avviare questo passaggio.
La convince l’idea di spostare nella nuova sede solo i processi civili di lasciare quelli penali nel vecchio tribunale?
Purchè si inizi, potrei anche essere d’accordo. Il disagio potrebbe crearsi solo per qualche collega che fa sia penale che civile. La nuova struttura è sicuramente più accogliente e funzionale rispetto a quella di cui attualmente usufruiamo. Al di là di quello che si dice, i problemi che sono stati posti finora, come quello delle colonne, possono essere superati in tempi brevi.
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