I cittadini sono stanchi della classe dirigente

Claudia Marchetti

I cittadini sono stanchi della classe dirigente

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venerdì 03 Ottobre 2014 - 17:10

Caro Direttore,

desidero fare eco al suo fondo di mercoledì scorso che in pieno condivido. È proprio vero che “la sfiducia nei confronti della classe dirigente sia arrivata a livelli tali da portarea preferire la nomina di un altro commissario per l’approvazione del bilancio”. È proprio vero che i cittadini sono “d’accordo sulla necessità di un progetto che rilanci la città … ”. Ed è ancora sacrosantamente vero che tutti desideriamo ci venga restituita la normalità di “una città in cui i bilanci di previsione si approvino entro marzo, le strisce pedonali siano ben visibili, i semafori funzionanti, le strade senza buche, le mense e gli scuolabus funzionanti fin dal primo giorno di scuola”. Ma siano anche capaci, conclude Lei con grande onestà e coraggio, coloro che si candidano ad amministrare la cosa pubblica “di restituirci l’orgoglio e l’entusiasmo di vivere in questa comunità … Siano capaci di guardare al di là del loro elettorato di riferimento, del loro ceto sociale, delle loro conventicole, dei soliti riti, dei soliti nomi e dei soliti cognomi”. E conclude: “Consentite ai Marsalesi di trovare le ragioni per tornare a scommettere sulla loro città”. Grazie Direttore per quello che scrive, che dice molto di più di quel che può apparire. Noi cittadini siamo stanchi delle mezze figure, degli spocchiosi che si ergono a governanti e che a null’altro pensano se non al proprio interesse, se si vuole anche al proprio orgoglio, senza possedere nessuna delle qualità che occorrono per governare una città. Ogni regola ha le sue eccezioni ed anche questa. Ma come non accorgersi che la maggioranza dei consiglieri sono privi della cultura, della competenza, della fantasia, dell’amore che occorrono per governare? Ma come non constatare che molti di loro con la politica si sono costruita una professione, remunerata con i nostri soldi, che nessun vantaggio apporta alla città? Molti sono muti sia materialmente sia intellettualmente. La città ha bisogno di ben altro: di gente colta, che abbia idee e progetti, che conosca le risorse storiche, culturali, umane, sociali, operative di questa città appunto, per metterle in valore con eventi e attività che diventino ricchezza per tutti e attraggano turisti e visitatori sempre più numerosi e grati per quel che sapremo loro offrire. Di gente che non pensi solo a realizzare i suoi progetti.

Questa città ha bisogno di governatori e progettisti politicamente e amministrativamente preparati. Basta con le mezze figure, con i mestieranti, con gli analfabeti e i semianalfabeti della politica e dell’amministrazione. Bisogna ricostruire una classe dirigente giovane, motivata, capace, che sia degna di definirsi classe dirigente. E nessuno osi pensare che faccio il “Cicero pro domo sua”, che io possa parlare nell’interesse mio o familiare. Per chiarire senza equivoci: io non voglio, non desidero che mio figlio Paolo si candidi a Sindaco di questa Città apatica e indifferente di fronte alla sua rovina. Mio figlio Paolo ha una professione che lo impegna con la sua riconosciuta serietà e quotidianità. Ed ha figli da laureare ed avviare al lavoro. Ma non ci tireremmo indietro e offriremmo il nostro servizio anche di retroguardia ad una città che si svegliasse, che avesse l’orgoglio di reagire per cacciare via i professionisti della politica che l’hanno rovinata facendo i loro esclusivi interessi e mortificandola nei suoi valori trascurati, con la loro ignoranza, il loro nullismo, la loro presunzione. Si propongano, dunque, la cultura, le professioni, le attività lavorative, la politica seria, onesta e non spocchiosa ed antireferenziale di questa nostra città, per organizzare un Progetto Marsala e andare avanti verso un futuro di dignitosa politica. Continuando come ora si muore e i soliti noti guazzano nel niente da noi stessi provocato con l’indifferenza.

Gioacchino Aldo Ruggieri 

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