In questi giorni si è parlato molto del futuro dell’aeroporto “Vincenzo Florio”. Al di là degli accordi con Ryanair e del calo dei flussi turistici, c’è però un’altra questione, evidenziata dal senatore trapanese Santangelo nel corso dell’ultimo question time a Palazzo Madama: l’eventuale utilizzo della base di Birgi nel caso in cui la situazione politica in Libia si complicasse ulteriormente. Un po’ come avvenne nel 2010.
Di fronte al suo interrogativo, senatore Santangelo, l’impressione è che il Ministro Pinotti, non avesse le idee molto chiare…
E’stato sconcertante. Gli scenari descritti nelle ultime settimane in Commissione Difesa ed Esteri, raccontano di un paese, la Libia, che si trova in uno stato di guerra civile. C’è un allarme che non può essere accolto con indifferenza. Ho chiesto se gli scali del nostro territorio, Birgi e Pantelleria, potessero essere utilizzato nel caso di una nuova crisi internazionale e il Ministro ha risposto dicendo che ad oggi non c’è una programmazione. Scandaloso che si possa lavorare con questa modalità.
Chiaramente è una possibilità che preoccupa non poco gli operatori turistici già penalizzati nel 2010. Che idea s’è fatta di questa situazione e di quella che coinvolge più in generale il futuro di Birgi?
Terrei separati i due ambiti. Un discorso è quello di natura commerciale e che riguarda gli accordi che i comuni hanno sottoscritto con Ryanair e che non sono finora stati rispettati. Un altro discorso è quello militare, che ci lascia molto poco tranquilli. La Libia è a due passi dalla Sicilia e nel 2010 ricordiamo bene come si arrivò con una velocità incredibile alla chiusura al traffico civile dello scalo di Birgi. E’ fondamentale che tutti i rappresentanti della politica locale tengano alta l’attenzione su questo tema. Mi chiedo cosa pensino a riguardo i senatori D’Alì e Orrù, che fanno parte della maggioranza che sostiene Renzi. Si può ancora accettare che questa gente rappresenti poteri oscuri, invece di rappresentare gli interessi degli operatori turistici e del territorio?
C’è il rischio che Birgi torni ad essere uno scalo marginale, tenuto conto che Ryanair sta investendo sempre più verso Comiso?
Dobbiamo assolutamente impedirlo. Le potenzialità di questo territorio non sono comuni ad altri. Non ci sono motivi logici per cui i turisti dovrebbero arrivare a Comiso e non a Trapani. Naturalmente, se a gestire tutto saranno ancora persone che hanno scarse competenze o ci si continuerà ad affidare alla mala politica, allora ci ritroveremo a mani vuote. Spero che la gente si sia accorta di questi giochetti. Sicuramente, a dirigere l’Airgest vanno messe persone che hanno meriti e competenze. Andiamo a vedere chi sono questi componenti dei consigli d’amministrazione. Per non parlare dei dieci milioni che sarebbero dovuti arrivare sul territorio dopo la guerra in Libia. Ne sono arrivati cinque e sono andati tutti a coprire i debiti dell’Airgest. Nulla è arrivato al territorio e alle aziende che hanno subito danni oggettivi. Tuttavia, sono molto ottimista. Perchè credo che la gente si sia stancata di subire le azioni di alcuni prepotenti.
A proposito di politica, Marsala andrà al voto in primavera. Come si prepara il M5S a quest’appuntamento elettorale?
Marsala è una delle città in cui abbiamo avuto dati più positivi. I cittadini marsalesi stanno cercando di costruire un progetto che possa rappresentare un’alternativa reale ai soliti nomi. Anche qui sono ottimista. Ci sono le qualità per rilanciare il territorio.
Ci sono due meetup a Marsala. Può essere un problema o una risorsa?
Ci sono peculiarità e personalità diverse. Ma sono tutti cittadini onesti e incensurati. Potrebbero anche esserne dieci. Al momento delle elezioni si arriverà comunque alle elezioni tutti uniti, con un unico grande gruppo che consentirà a Marsala di cambiare passo nella direzione corretta.