Alberto Di Girolamo (PD) pronto a candidarsi a sindaco

Gaspare De Blasi

Alberto Di Girolamo (PD) pronto a candidarsi a sindaco

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mercoledì 13 Agosto 2014 - 17:00

Sicuramente il Partito Democratico si candiderà alla guida della città di Marsala. Dopo innumerevoli vicende, nuove o nuovissime, sembra che i Democratici della Città siano arrivati a questa conclusione. Partiamo da una storia che riguarda gli ultimi anni delle vicende cittadine: il segretario cittadino del partito che da quando è stato eletto quasi all’unanimità, è sceso subito in campo con delle proposte programmatiche, ma anche esercitando in pieno il suo mandato con decisioni che non sono catalogabili con la scelta di un compromesso politico a tutti i costi.

“L’obiettivo principale della politica locale in questa fase è quello di occuparsi delle esigenze della gente – ci dice Alberto Di Girolamo -. Il mio partito è consapevole della responsabilità che gli derivano dall’avere ottenuto circa il 40% dei consensi dei marsalesi alle ultime elezioni europee -. Intendiamo assumerci la responsabilità della scelta di candidare Giulia Adamo alle scorse amministrative”. Già, l’amministrazione precedente dove il partito era rappresentato e che ha sostenuto. Che giudizio dà il segretario del Partito Democratico sull’esperienza appena conclusa? “ Completamente negativo – risponde seccamente il cardiologo marsalese –. Ha fallito su più fronti. Appena eletto segretario, circa 8 mesi fa . ho incontrato l’ex sindaco e gli ho rappresentato che era ora di fare una netta inversione di rotta. Ma è successo poco o nulla”. Già nell’approvazione  del Bilancio della scorso hanno il gruppo dei democratici aveva emendato lo strumento finanziario in diversi punti”. Era – continua Di Girolamo – un segnale pesante di malcontento, ma evidentemente non ci siamo intesi con l’Amministrazione”. Durante questi mesi il Pd è entrato spesso in rotta di collisione con l’amministrazione Adamo su questioni di programma: tutti ricordano la polemica sul Porto. “A proposito di quella vicenda – continua il segretario del Pd – ci tengo ribadire che noi siamo perché il Porto si faccia, rispettando le norme. I soldi, o pubblici o privati, ben vengano se portano sviluppo ed occupazione”. Ci sarebbe  anche la questione legata ai rapporti tra il partito e i suoi assessori e quello con il gruppo consiliare. Comunque l’impressione che abbiamo ricavato dal colloquio è quello che Di Girolamo oltre che  da segretario del partito parli da candidato sindaco in pectore.

“Sono convinto che il Pd debba prendersi in prima persona la responsabilità di amministrare Marsala – ci dice ancora – e per statuto il segretario del partito deve essere il candidato alla carica di sindaco. Comunque se altri dirigenti o iscritti dovessero avanzare richieste di elezioni primarie interne non sarò certo io ad oppormi. Non credo invece che si possa arrivare a primarie di coalizione. Purtroppo nello scenario del centro sinistra marsalese non vedo partiti organizzati per cercare di allestire della primarie che coinvolgano tutto lo schieramento”. Di Girolamo sostiene che il dialogo va ricercato con tutte le forze politiche, ma anche con espressioni della cosiddetta società civile che guardano al centro sinistra con interesse. “Naturalmente con il PSI – afferma – che sono certo appronterà una sua lista autonoma. Poi oltre alla nostra, tutte le liste che sposano l’idea di cambiamento che proponiamo e che la arricchiscano con nuove e valide proposte. Vedo che in Consiglio comunale si sono formati dei gruppi composti da Consiglieri che provengono da varie esperienze di centro sinistra. Ecco se dovessero approntare delle liste e chiedere un incontro programmatico, sarà ben lieto di approfondire il dibattito con loro”. Ci sarebbe anche l’Articolo 4 di Ruggirello che a Marsala è rappresentato dal presidente del Consiglio Enzo Sturiano: “Perchè – si chiede sarcastico Di Girolamo – Articolo 4 è di centro sinistra?”. Facendo così intendere che il dialogo con Sturiano  e i suoi è chiuso in partenza. Ma se l’input ad un dialogo in tal senso dovesse arrivare dagli organismi dirigenti regionali? “A Palermo sanno che noi non siamo il PD solo di Marsala – dice Di Girolamo – ma ci riconosciamo in pieno nel progetto di Matteo Renzi e più in generale dei Democratici. Ma su questioni locali, decideremo localmente”. Abbiamo capito… A proposito di liste e programmi Di Girolamo sembra avere le idee chiare. “Le nostre liste, penso a quella del PD ma anche ad un’altra, espressione della società non schierata all’interno del partito, debbono essere composte da donne ed uomini provenienti da tutti ceti sociali che rappresentino il meglio che Marsala riesce ad esprimere in ogni settore. Capisco che non è semplice percorrere questa strada, ma sono impegnato a fare tornare o fare arrivare per la prima volta alla politica attiva soggetti che si sentono lontani perché, diciamolo francamente, la politica non ha dato spesso un bell’esempio. Vorrei stilare con tutti un programma per la Città di Marsala partendo dagli incontri che ho fatto e che continuerò a fare con le categorie sociali e con chi, a vario titolo, rappresenta la Città”. Occupazione e servizi sono i primi punti che intende affrontare il “candidato” Di Girolamo: “Sapendo che sul piano occupazionale la Città da sola può fare ben poco se non quello di vigilare e sostenere le rivendicazioni delle varie categorie. La scommessa è però sul settore dei servizi, Marsala è piena di buche, manca la segnaletica stradale e non si capisce il perché. Il comune spende una parte consistente del proprio Bilancio annuale per la raccolta differenziata della spazzatura. Non mi risulta che per i cittadini virtuosi, a parte una premialità da fiera, ci sia stato un risparmio in termini economici. Si può e si deve ridurre il costo della raccolta porta a porta. Lavoreremo in questa direzione”. Il sindaco – conclude Di Girolamo – è il responsabile  della sanità cittadina. Non devo certo dirlo io che provengo dal settore che all’Ospedale Paolo Borsellino c’è carenza di personale. I cittadini aspettano sei mesi per effettuare un esame specialistico. Dentro la struttura mancano i più elementari servizi, come un punto di ristoro. Le file poi, soltanto per pagare il ticket e prenotare una visita durano ore. Tutto ciò va affrontato, anche a muso duro, con i vertici dell’Asp, per trovare soluzione immediata”.

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