Il tema delle quote tonno è uno di quelli a cui Giulia Adamo si è dedicata di più nelle ultime settimane. E potrebbe segnare anche il suo ultimo atto ufficiale da sindaco, almeno fino al termine della sospensione prefettizia. La Adamo ha infatti trasmesso alla Comunità Europea una petizione predisposta dal dirigente del Settore Attività Produttive Giuseppe Fazio e condivisa dall’assessore Antonio Vinci, titolare della delega alla pesca. Nel documento si torna a criticare la politica del governo italiano in materia di pesca del tonno e si chiedono al contempo una serie di interventi, tra cui l’eliminazione della “disparità di trattamento, tra l’assegnazione delle quote tonno col sistema di pesca del palangaro rispetto a quello della circuizione”. Si chiede inoltre l’aumento della quota “per la pesca del tonno in favore del palangaro e degli altri sistemi siciliani compatibili e selettivi, tenendo conto della considerevole presenza di tonni nel Mediterraneo e non trascurando l’incidenza delle catture fuori quota”. La petizione auspica infine la modifica della normativa vigente in modo da “non assoggettare a sanzione l’eccedenza di pescato rispetto alla quota assegnata”, purchè si dimostri che la pesca sia avvenuta accidentalmente e che venga ufficialmente denunciata all’autorità competente. “Continuiamo la nostra battaglia per il riconoscimento dei giusti diritti dei nostri marinai – ha dichiarato la Adamo -. La politica del nostro governo italiano, in materia di pesca del tonno, fa acqua da tutte le parti”.
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