Con un’altra nota indirizzata all’Assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, e al Presidente della Commissione Servizi Sociali e Sanitari dell’Ars, Giuseppe Digiacomo; nonché per conoscenza al direttore generale dell’Asp di Trapani Fabrizio De Nicola, il sindaco di Marsala, Giulia Adamo, ribadisce la propria posizione ed evidenzia che quelle dell’Asp sono parole e non fatti, considerato che le prime richieste per migliorare l’ospedale risalgono al 2012. “Ho appreso dai giornali che il Direttore generale dell’Asp di Trapani ha replicato alla mia lettera del 7 luglio. Sono davvero sconcertata da un simile comportamento – afferma il primo cittadino lilibetano -. Sto valutando se interessare della questione il Prefetto”. Il sindaco entra ancora nel merito delle questioni sul Servizio e Ambulatorio di Oncologia “… viene riferito che le selezioni per la ricerca di personale specialistico è andata a vuoto, ma sta di fatto che attualmente quello che la direzione dell’Asp definisce “marginale ambulatorio di Marsala” è stato sospeso e cosa ancor più grave che l’Unità operativa di Trapani opera solo con uno specialista: il primario. Il tutto per un’utenza che supera di gran lunga i mille assistiti”. Una delle questioni più sentite dai cittadini è senz’altro quella relativa al pronto soccorso. Su questo argomento l’ulteriore replica del primo cittadino: “Ogni volta si parla dell’arrivo di medici e/o infermieri al pronto soccorso. E ciò da ben due anni ovvero da quando io stessa, nel luglio 2012, durante una conferenza di servizio sollevai il problema. La situazione è rimasta tale e quale con pazienti che sono costretti a lunghe attese prima di essere visitati e assistiti. Sul punto di ristoro: anche qui la nostra prima richiesta risale al luglio 2012, ma l’attesa non sembra avere fine”. Il sindaco poi aggiunge che sull’Unità Operativa di Diabetologia, si è fatto di tutto per ridimensionarla. Per quanto attiene all’incendio scoppiato nei pressi dell’ospedale, il sindaco ha ribadito l’inosservanza ad una sua ordinanza da parte dell’Asp, tanto è vero che gli uffici preposti hanno elevato una contravvenzione di 150 euro a carico della struttura sanitaria
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