Nei giorni scorsi si è registrata la presa di posizione del presidente della Camera di Commercio di Trapani, Pino Pace, che ha chiesto ai comuni di rispettare i patti presi e di conseguenza versare le proprie quote per il co-marketing per garantire il mantenimento degli accordi da parte di Ryanair che, ricordiamo, prevederebbero un flusso di 1 milione e 500 mila passeggeri l’anno da e per l’aeroporto di Birgi. C’era stata anche una presa di posizione di un gruppo di cittadini che hanno avviato una raccolta di firme per giungere alle dimissioni del presidente dell’Airgest, Salvatore Castiglione. Poi sull’argomento era intervenuta anche il sindaco di Marsala Giulia Adamo che ha più volte sollecitato la ragione Sicilia a rimuovere l’attuale Consiglio d’amministrazione della società che gestisce lo scalo dell’aeroporto di Trapani-Birgi. Infine era intervenuto anche il commissario straordinario della Provincia, Antonio Ingroia, che in una nota indirizzata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio, aveva sollecitato l’apertura di un tavolo tecnico al fine di dare attuazione agli interventi previsti dalla legge che ha stanziato 5 milioni di euro per il sostegno ai territori soggetti ai danni conseguenti alle limitazioni imposte in seguito alla guerra con la Libia. Come si vede il malcontento cova su tutti i settori che in qualche modo sono a contatto con lo scalo trapanese. A margine dell’incontro con la stampa di mercoledì scorso tenuto dal prefetto di Trapani, Leopoldo Falco, per discutere sul tema della gestione logistica dei migranti, di cui vi abbiamo dato notizia nel numero di ieri, abbiamo interpellato il rappresentate del ministero dell’interno sulla questione aeroporto. “ Comprendo l’allarme degli operatori – ci ha detto il prefetto Falco -, ho letto anch’io che dei 24 comuni della provincia soltanto in 4 hanno fatto fronte agli impegni economici assunti. Occorre però specificare che non si tratta di un obbligo, ma di un “patto tra gentiluomini” che i comuni hanno assunto per cercare di venire incontro alle esigenze economiche dello scalo. Per quanto attiene ai comuni principali, Trapani e Marsala, posso dire chi mi sono incontrato con l’Amministrazione lilybetana, e il vice sindaco mi ha assicurato che si tratta di un semplice ritardo di natura burocratica che verrà risolto al più presto. Sono ottimista”.
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