Volge verso le battute finali il processo a carico di due uomini: Giuseppe Aleci, 36 anni, di Marsala, presidente e direttore commerciale della “Imart Edizioni”, e Gaspare Richichi, 28 anni, di Bagheria (PA) direttore editoriale della casa editrice che, secondo l’accusa, avrebbero voluto pubblicare un libro scritto da Lea Di Leo, attrice hard, in cui sarebbero stati citati incontri intimi tra la diva del cinema hot e personaggi noti della televisione italiana. L’accusa che pesa sui due imputati – assistiti dagli avvocati Alessandro Casano e Giada Traina – è di tentata estorsione. A testimoniare, nell’ultima udienza, è stato Antonio Rallo, legale della casa editrice che, davanti al giudice monocratico Roberto Riggio ha riverito che Aleci si sarebbe rivolto a lui per chiedere un parere legale sull’intenzione di cedere i diritti del libro alle persone citate, dietro il diritto di poter intervenire sul testo. “Ho espresso parere negativo”, ha detto l’avvocato Rallo. In quanto una simile proposta avrebbe potuto costare ai due una denuncia per tentata estorsione. A quel punto Aleci avrebbe chiamato i legali delle persone coinvolte per informarli che il libro non sarebbe più uscito. Secondo l’accusa ai presunti amici o conoscenti della Di Leo i due imputati avrebbero chiesto denaro, dai 10 ai 40mila euro per cancellare dal redigendo volume non solo i nomi, ma anche i particolari “hot” che li riguardavano o che li avrebbero resi riconoscibili. Tra le persone offese del procedimento ci sono anche Matteo Branciamore, l’attore noto per essere il “Marco” della serie tv ‘I Cesaroni’, costituito parte civile, assistito dall’avvocato Lina Caputo. Tra le parti offese anche il regista Roberto Squarcia, Dennis Dallan, ex giocatore di rugby e i due calciatori Fabio Galante e Reginaldo. Il prossimo 1 luglio si terrà la requisitoria del pm, e l’arringa finale della parte civile.
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