Nei giorni scorsi il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, era intervenuto chiedendo al suo predecessore di rinunciare al denaro di fine mandato che gli spetta per legge: “I soldi potrebbero essere utilizzati per finanziare il microcredito”; aveva affermato il primo cittadino. Non si era fatta attendere la risposta di Biagio Valenti che in una nota affermava che in tema di denaro la sua Giunta aveva rinunciato, per una lungo periodo del mandato, a metà dei soldi spettanti e invitava Giacalone a fare altrettanto. Ieri abbiamo pubblicato anche l’intervento più dettagliato del gruppo consiliare Cambia Petrosino che ha sostenuto Giacalone nella sua corsa alla carica di sindaco. I consiglieri di maggioranza accusavano l’ex sindaco di avere lasciato le casse del comune indebitate accendendo mutui che adesso l’attuale amministrazione si trova a dovere pagare. Il riferimento più specifico riguarda i presunti 3 milioni di euro di debiti contratti con l’Ato Belice Ambiente. Naturalmente abbiamo sentito Valenti, a cui abbiamo chiesto una eventuale replica: “non avrei immaginato di contribuire ad un clima di così basso livello – ci ha detto il medico petrosileno -, che alcuni alimentano giornalmente forse per distogliere l’attenzione dai propri fallimenti. Prendo atto anche che l’attuale giunta non è disposta al benché minimo sacrificio in tema di taglio delle loro indennità. Il debito che il comune di Petrosino aveva con Belice Ambiente nel 2011 era di 400mile euro. Debito regolarmente riscontrabile dalle carte del comune”. Gli esponenti di maggioranza accusavano, nella loro nota, Valenti di avere lasciato il Comune sull’orlo del dissesto finanziario. “ Il fatto stesso che il Comune ha potuto avere accesso ad altri mutui ( penso ai 300mila euro per la ristrutturazione del plesso Fanciulli – è la dimostrazione che già sotto la mia amministrazione il Comune era affidabile – replica Biagio Valenti -. Invece l’attuale amministrazione continua a spendere denaro per il Carnevale, che durante la mia sindacatura ha avuto lo stesso successo ma con un quinto di spesa conferire incarichi senza copertura finanziaria che certamente diventeranno debiti fuori bilancio”. Infine la vicenda relativa alla macchina dell’amministrazione di Petrosino che proviene da una confisca effettuata alla mafia. “Avere affermato – conclude l’ex sindaco – che l’attuale amministrazione utilizza una macchina di lusso confiscata alla criminalità è stato trasformato in un mio presunto elogio alla mafia. La mia storia parla per me. Ho solo detto e ne sono convinto che utilizzare una macchina di grossa cilindrata comporta spese di manutenzione, carburante, bollo e assicurazione che non sono certamente irrisorie”
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