Spese Ars, la Adamo si difende: “era un regalo del gruppo per il figlio di Nino Strano”

Vincenzo Figlioli

Spese Ars, la Adamo si difende: “era un regalo del gruppo per il figlio di Nino Strano”

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giovedì 10 Gennaio 2013 - 19:40

“Apprendo, mentre mi trovo all’estero per motivi personali, di essere stata coinvolta in un’indagine del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo.

Orbene, senza volere entrare nel merito delle indagini, mi preme sottolineare che la somma oggetto di verifica da parte delle autorità, 1690 euro, regolarmente fatturata e contabilizzata, è stata utilizzata per spese di rappresentanza del Gruppo dell’allora PDL Sicilia di cui ero a capo e non per spese personali, come riportato da alcune testate giornalistiche”.

Questa la versione di Giulia Adamo a proposito delle indagini che stanno riguardando anche altri tre componenti dell’Assemblea Regionale Siciliana, Antonello Cracolici (PD), Rudy Maira (PID) e Francesco Musotto (MpA) in merito a una serie di spese ingiustificate da parte di alcuni gruppi parlamentari. “La somma – prosegue la nota della Adamo, attualmente lontana dall’Italia – fu impiegata per l’acquisto di un vassoio d’argento, presso la gioielleria Fecarotta di Catania, a nome del gruppo, come regalo per il matrimonio del figlio dell’on. Nino Strano che, a quel tempo, rivestiva la carica di Assessore Regionale al Turismo, Comunicazioni e Trasporti della Regione Siciliana nella II Giunta Lombardo (2009-2010)”.

Un chiarimento sulla vicenda era stato chiesto al sindaco lilibetano da parte del circolo “Vito Pipitone” di SEL:

“Le notizie che rimbalzano in queste ore sul web circa una denuncia effettuata dalla Guardia di Finanza nei confronti, tra gli altri, di Giulia Adamo per aver speso, durante il periodo in cui era all’ARS, una somma appartenente al proprio gruppo parlamentare per l’acquisto di gioielli ci induce a chiedere al Sindaco di Marsala un immediato chiarimento. La deriva che hanno preso certi ambienti della politica negli ultimi tempi si traduce in un malessere dilagante da parte dei cittadini nei confronti di chi governa le Istituzioni. Per questo motivo il circolo di Marsala di Sinistra Ecologia e Libertà, in attesa che si faccia chiarezza da un punto di vista giudiziario sulla vicenda,
invita il primo cittadino a dare l’esempio e chiarire urgentemente, nei confronti dei suoi concittadini e nei confronti delle istituzioni che ha rappresentato e rappresenta, la vicenda apparsa su tutti i giornali che se confermata rischierebbe di avere delle ripercussioni assai negative sull’immagine della nostra città e che dovranno necessariamente portare a conseguenze altrettanto serie”.

Oltre al bonifico contestato a Giulia Adamo, le indagini si sono su un regalo di nozze del valore di 2.500 euro da parte di Antonello Cracolici ad una delle dipendenti del gruppo del Pd. Ma anche sul prelievo, da parte di Francesco Musotto, di una somma pari 51mila euro, consegnata all’allora governatore Raffaele Lombardo e al senatore di MpA Vincenzo Oliva. Rudy Maira avrebbe invece pagato il leasing per una Audi 6 con denaro pubblico mentre l’auto sarebbe stata utilizzata ad assoluto titolo personale. E in aggiunta, anche per lui un bonifico da 2.000 euro ad una gioielleria di Palermo. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Sergio De Montis e Maurizio Agnello, vanno comunque avanti e potrebbero portare a ulteriori sviluppi. Un lavoro certosino, meticoloso, di analisi molto particolareggiata di quello che è l’apparato amministrativo regionale con il budget più sostanzioso di tutto il Paese, 170 milioni di euro, dei quali almeno 13 ogni anno destinati ai gruppi parlamentari della ARS per tre voci di spesa: personale, postaborse e funzionamento interno, e dove ogni deputato ha uno stipendio che si aggira intorno ai 15mila euro al mese, a parte rimborsi spese e numerosi altri bonus. Intanto, la nuova ARS di Rosario Crocetta e Giovanni Ardizzone ha già deciso tagli per 11 milioni di euro nel bilancio 2013, dei quali la metà riguarda proprio i gruppi parlamentari, tenuti ad una più severa regola di rendiconto.

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