Rosanna Genna chiede le dimissioni immediate dell’assessore alla solidarietà sociale Clara Ruggieri. Si tratta di una quasi novità nel panorama politico. Abbiamo cercato di ricostruire la vicenda sentendo tutti gli attori coinvolti. Alcuni cittadini marsalesi che avevano fatto domanda e erano stati dichiarati idonei per i requisiti richiesti, debbono effettuare dei lavori in cambio di alcune mensilità di denaro. Non si tratta di grandi somme, ma i cittadini che avevano presentato domanda e superato il primo ostacolo dovevano sostenere un esame di idoneità fisica. Tutto regolare. Invece vediamo che cosa denuncia la Consigliera comunale Rosanna Genna. “Lo scorso 4 febbraio mi sono recata presso gli uffici di Sappusi, sede del servizio solidarietà sociale del Comune ed ho assistito, incolpevolmente, al sistema di visita a cui vengono sottoposti i nostri concittadini per poter accedere al servizio civico. C’era un ambulatorio improvvisato con soggetti che venivano visitati direttamente sulle scrivanie senza che fosse rispettata nessuna norma di sicurezza sul lavoro e tutela della privacy, senza nessuno che bloccasse l’accesso all’entrata”. Un sistema di visita, sostiene l’ex presidente del Consiglio comunale che nemmeno si trova più nei paesi del terzo mondo. “Le visite – continua la Genna – venivano effettuate da medici senza camice e senza alcun tesserino di riconoscimento. Mi sono sentita in obbligo di segnalare l’accaduto ai vigili urbani che sono intervenuti ed hanno redatto un verbale. Per questo chiedo le dimissioni immediate dell’assessore Clara Ruggeri che non sa mai nulla di ciò che succede nel suo assessorato e la rimozione dall’incarico del dirigente e di chi detiene la posizione organizzativa preposto come responsabile”. Fin qui la nota della Consigliera. “ Non permetto a nessuno di affermare che non so cosa accade nel mio assessorato – ha replicato Clara Ruggieri –. Sono perfettamente a conoscenza di quanto succede e della falsa ricostruzione fatta. L’amministrazione, fin dal suo insediamento, si è prefissa l’obiettivo di potenziare le politiche sociali, venendo incontro alle fasce più deboli della nostra società. In tal senso la programmazione del servizio civico consentirà ad oltre 460 famiglie del nostro territorio di poter fruire di un corrispettivo in cambio di servizi resi alla città. Come stabilito dalla normativa sull’avviamento al lavoro, abbiamo dato mandato al medico del lavoro del comune di procedere alle visite di idoneità. Su come esse vengano o sono state effettuate, non ritengo sia mia competenza entrare nel merito. Ho ascoltato il medico del lavoro che mi ha rassicurata sulla regolarità del servizio erogato”. A questo punto ci è parso opportuno sentire l’altro soggetto tirato in causa dalla vicenda. “Ho ricevuto in consegna i locali dal Comune e mi sono sembrati adatti al lavoro che dovevo svolgere – ci ha detto il medico del lavoro Salvatore Alaimo -. L’attività prevista non è quella ambulatoriale, ma di studio. Non necessitava di particolari visite ma di un colloquio di anamnesi. Lo ho effettuato assieme ad una collega e a due assistenti. Tutto in piena regolarità. In questi casi non è previsto l’uso del camice bianco né io potevo avere un tesserino esposto non essendo un dipendente comunale”
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