Nasce Mas, Claudia Pirozzo al QdS: “Si deve sensibilizzare, solo così non ci saranno più stragi come a Monreale”

Edoardo Ullo

Nasce Mas, Claudia Pirozzo al QdS: “Si deve sensibilizzare, solo così non ci saranno più stragi come a Monreale”

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Edoardo Ullo |
domenica 28 dicembre 2025 - 19:25
Nasce Mas, Claudia Pirozzo al QdS: “Si deve sensibilizzare, solo così non ci saranno più stragi come a Monreale”

Nella foto, Claudia Pirozzo, sorella di una delle vittime della strage di Monreale Si chiama...

Si chiama Mas, ossia Memoria amicizia speranza. Tre parole che per chi ha subito un grave e violento lutto come l’uccisione di un proprio caro hanno un valore inestimabile e da tramandare per far sì che tale scempio non si ripeta.

Mas è l’associazione dei familiari delle vittime della strage di Monreale che ha sconvolto un’intera comunità lo scorso 27 aprile con le morti di Massimo Pirozzo, Andrea Miceli e Salvo Turdo. Oggi Mas ha vissuto il primo momento ufficiale dalla sua costituzione che già può contare su oltre 500 iscritti che hanno aderito (anche online) al progetto impegnandosi a contribuire come soci o volontari.

Il tutto è stato rappresentato questa mattina a piazza Guglielmo II nel centro del comune alle porte di Palermo dove si sono svolti momenti di riflessione, sport e attività per i più piccoli. Presenti anche tante altre associazioni anche dello Zen con lo stesso obiettivo per un momento di confronto. Oggi erano presenti circa 300 persone tra cui molti bimbi che hanno colorato, scritto messaggi di pace e giustizia. Vi sono stati anche due balletti dedicati alle vittime della strage e presenti anche la madre di Paolo La Rosa, ucciso a coltellate davanti a una discoteca a Terrasini a fine febbraio del 2020, e quella di Francesco Bacchi anche lui freddato vicino a un locale a Balestrate nel gennaio del 2024.

Parla Claudia Pirozzo

Claudia Pirozzo, sorella di Massimo una delle vittime di Monreale, contattata telefonicamente dal QdS ha commentato anche il delicato momento che vive Palermo alla luce dei recenti fatti di cronaca: il ferimento di Valentina Peonio (dichiarata soltanto oggi fuori pericolo) la settimana scorsa in via Quintino Sella nel centro cittadino ma anche l’omicidio di Paolo Taormina davanti al locale gestito dai familiari a inizio dello scorso ottobre in via Spinuzza.

Queste le sue parole: “Si continua a uscire armati e a sparare come se la vita degli altri non contasse”. E prosegue: “Fa male ricordare quello che è successo e si rivive così quando si apprende degli omicidi di Paolo Taormina o del ferimento della ragazza la settimana scorsa”.

“Non c’è un esempio di giustizia”

Claudia Pirozzo prosegue: “Non c’è un esempio di giustizia e i ragazzi hanno una facilità di uscire con le armi che è inaccettabile. Ormai è diventata quasi la normalità. Chiedo la deterrenza per questo”

“Dal 27 aprile non è cambiato nulla, la strage è inosservata”

C’è anche un’amara riflessione: “Dal 27 aprile non è cambiato nulla. È come se la strage di Monreale fosse passata inosservata”.

Sull’associazione Mas

“Abbiamo creato Mas – prosegue – per promuovere progetti di sensibilizzazione, legalità e portare la materia civica all’interno delle scuole. Se andiamo noi familiari delle vittime, forse possiamo sensibilizzare i più giovani”.

Sulle zone rosse e i maggiori controlli

Claudia Pirozzo poi risponde alle nostre domande sulle zone rosse istituite e sui maggiori controlli. Sul primo provvedimento ci dice: “non è la soluzione adatta. Si tratta soltanto di spostare il problema da un’altra parte. E non dovrei essere io a farlo notare ma dovrebbe pensarlo chi di dovere. Le zone rosse non hanno funzionato. Forse solo con la Vucciria ma hanno spostato l’attenzione altrove, ad esempio in via Campania”.

Infine: “Anche quello dei maggiori controlli potrebbe non bastare. Certamente è un segno di sicurezza ma non è sufficiente e non bastano le telecamere perché non prevengono gli omicidi”.

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Fonte: QdS.it