Furti ad Alcamo
Alcamo – Un 42enne pregiudicato alcamese è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito di un’indagine su furti ad Alcamo ai danni di attività commerciali. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica di Trapani, ed è stato eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Alcamo insieme al locale Commissariato di P.S..
Secondo quanto contestato, l’uomo sarebbe presunto responsabile di almeno sei furti e due tentati furti compiuti in città. I fatti, sempre secondo l’impianto accusatorio, sarebbero avvenuti tutti ad Alcamo in un arco temporale compreso tra giugno e settembre 2025, colpendo diversi esercizi commerciali.
Furti ad Alcamo: i reati contestati e il periodo degli episodi
Gli episodi oggetto del provvedimento cautelare riguardano una serie di incursioni notturne in attività cittadine. L’indagato, approfittando della chiusura dei locali, avrebbe agito quando le strade erano meno frequentate e quando i negozi risultavano più vulnerabili. La contestazione parla di un numero preciso di eventi: sei furti consumati e due tentativi.
Il quadro ricostruito dagli investigatori colloca l’azione del 42enne in un periodo circoscritto ma intenso, concentrato in pochi mesi. La ripetizione dei colpi, avvenuti nell’arco di una stessa stagione, avrebbe inciso in modo significativo sulla tranquillità degli esercenti e sul clima di sicurezza delle zone interessate.
Indagini e riscontri: videosorveglianza e testimoni
Le indagini, condotte con tempestività dai militari dell’Arma e dagli agenti della Polizia di Stato, si sono basate su attività mirate. In particolare, gli accertamenti sono stati sviluppati attraverso la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e l’escussione di alcuni testimoni, elementi che avrebbero consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del pregiudicato alcamese.
Gli inquirenti descrivono una metodologia operativa ricorrente. L’uomo, sempre in orario notturno, avrebbe forzato gli accessi degli esercizi commerciali, intervenendo su saracinesche, portoni o finestre. Prima di introdursi nei locali, inoltre, avrebbe danneggiato i sistemi di videosorveglianza esterna, nel tentativo di limitare o eludere la tracciabilità delle azioni.
Una volta all’interno, l’obiettivo sarebbe stato duplice: sottrarre denaro contante dai registratori di cassa oppure impossessarsi di merce collocata sugli scaffali. Un modus operandi che, secondo gli investigatori, avrebbe mostrato una continuità tra un episodio e l’altro e che avrebbe favorito l’attribuzione delle condotte contestate.
Furti ad Alcamo: il bottino stimato e l’episodio dell’incendio
Il provento complessivo delle attività illecite contestate è stato quantificato in circa 4.550,00 euro. Si tratta di una stima riferita ai colpi attribuiti al presunto responsabile nel periodo tra giugno e settembre 2025.
Nel medesimo contesto investigativo, inoltre, il soggetto è stato identificato quale autore di un incendio compiuto nel mese di ottobre e che avrebbe danneggiato l’ingresso di un’attività commerciale di Alcamo. Anche questo elemento viene indicato come parte del quadro complessivo che ha portato all’emissione della misura cautelare.
Il provvedimento del GIP e il trasferimento in carcere
L’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere è stata emessa dal GIP del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Trapani. Eseguita la misura, dopo le formalità di rito, l’uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Trapani, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Resta fermo che, come previsto dalla legge, l’uomo è presunto innocente fino a eventuale sentenza definitiva. Il procedimento segue ora il suo corso nelle sedi competenti, sulla base degli elementi raccolti durante l’attività investigativa.
Per approfondire il ruolo delle forze dell’ordine citate nel comunicato, è possibile consultare i siti istituzionali di Arma dei Carabinieri (carabinieri.it) e Polizia di Stato (poliziadistato.it), oltre alle informazioni generali sul sistema giudiziario sul portale del Ministero della Giustizia (giustizia.it).
Commento della redazione. La collaborazione tra Carabinieri e Polizia di Stato, unita all’uso delle immagini di videosorveglianza e alle testimonianze, conferma quanto la risposta investigativa sia centrale nel contrasto ai reati predatori che colpiscono il commercio locale.
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