“E’ stata la signora della Cgil, la compagna Lazzara, la “zia” Giovanna degli immigrati e dei poveri”. Con queste parole la Cgil di Trapani, gli ex colleghi e gli amici, hanno commemorato, intestandole la sala riunioni, Giovanna Lazzara, la dirigente sindacale scomparsa lo scorso 1 dicembre all’età di settantasette anni.
La sindacalista, che ha dedicato la sua vita all’impegno e alla lotta per la giustizia sociale e per difendere i diritti dei più deboli, delle lavoratrici, dei lavoratori e degli immigrati, è stata commemorata dai segretari generali, dai direttori del patronato Inca, in carica negli anni in cui Giovanna Lazzara è stata dirigente della Cgil, dai rappresentanti dell’Inps e dagli amici, alla presenza della sorella Bice Lazzara La Porta e dei nipoti Pietro La Porta e Giusy Lazzara.
“Giovanna, donna tenace, combattiva, raffinata ed elegante, era una persona cara a tutti noi – ha detto il segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona – era la concretezza e l’impegno a servizio delle persone e, in particolare, dei più deboli. Ricordare la compagna Lazzara significa compiere un salto indietro che ci porta alle lotte contadine e al terremoto della Valle del Belice, perché dove c’erano condizioni di bisogno c’era Giovanna. Per la Cgil è stata un punto di riferimento e il suo impegno all’interno dell’organizzazione sindacale è proseguito anche dopo il pensionamento”.
Sin dagli anni ’60 Giovanna Lazzara, nominata anche Cavaliere del Lavoro, è stata, infatti, parte attiva della Cgil diventando successivamente, direttrice del patronato Inca, componente del comitato direttivo della Cgil e dello Spi Cgil e componente del comitato provinciale dell’Inps. A fianco del marito, il sindacalista e politico Franco Mogliacci, segretario della Camera del Lavoro di Trapani e deputato nazionale del Psi scomparso nel’90, ha sempre difeso i suoi ideali con passione, coraggio e determinazione.
“Giovanna Lazzara – ha detto Giacoma Parrinello, ex direttrice del patronato Inca – era il cuore pulsante dell’Inca di Trapani e della provincia. Al primo posto metteva gli ultimi, le persone in difficoltà. I lavoratori immigrati la chiamavano zia Giovanna. Aveva qualcosa da insegnare a tutti ed è a lei che devo tutto quello che sono diventata”.
“Quando sono arrivata alla Cgil – ha aggiunto la direttrice dell’Inca Liria Canzoneri – il mio primo incontro é stato con Giovanna. Era una donna molto intransigente perché era molto professionale. Per lei le pratiche erano persone e di queste persone ne riusciva a cogliere e interpretare i bisogni”.
Presenti anche Franco Colomba e Salvatore Castronovo, sindacalisti a cui Giovanna Lazzara è stata più legata, gli ex segretari generali della Cgil Saverio Piccione e Mimma Argurio e la ex coordinatrice regionale dell’Inca Sicilia Giovanna Cento.
“Intitolare la saletta a Giovanna – ha detto Saverio Piccione – vuol dire non perdere la memoria delle compagne e dei compagni che hanno fatto grande la Cgil. Giovanna è stata una donna della Cgil, ma per lei prima di tutto c’erano gli ultimi, i suoi atti di generosità sono stati innumerevoli non solo nei confronti degli immigrati ma dei poveri. La nostra forza sta nelle donne e negli uomini che hanno operato con passione all’interno del sindacato”.
“Giovanna aveva due famiglie la sua e la Cgil – ha detto Mimma Argurio – era una donna vera che non andava dietro al politichese o al sindacalese. Non aveva cordate era una persona che diceva no e si e che trasudava passione”.
A ricordarla anche il nipote Pietro La Porta: “È difficile formulare un aggettivo per definire la zia. E’ stata rifermento per tanta gente e deve continuare a esserlo per la società e per la Cgil”.
A termine della commemorazione la piccola Francesca La Porta, figlia di Pietro, ha scoperto la targa che dedica la sala riunioni del sindacato a Giovanna Lazzara.
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