Vincenzo D’Alberti è stato candidato alla carica di sindaco di Petrosino nella competizione che ha proclamato eletto l’attuale primo cittadino, Gaspare Giacalone. Oggi in qualità di consigliere comunale, riveste l’incarico di capogruppo dell’opposizione.
Da poche settimane state svolgendo il ruolo di opposizione all’attuale giunta, come pensate di organizzarvi?
“Naturalmente è trascorso poco tempo. Assieme ai colleghi del mio gruppo ci stiamo muovendo in sintonia con la proposta programmatica che avevamo fatto in campagna elettorale. Intanto daremo un’ occhiata seria ai conti. Dai primi riscontri direi che il comune è davvero messo male”
In che senso?
“Facciamo un esempio. Abbiamo avuto accesso ad una nota che il liquidatore della Belice Ambiente ha inviato al comune. Petrosino deve dare alla società che si occupa della raccolta della spazzatura circa 4 milioni di euro. Sono tutti riconducibili alla gestione precedente all’attuale: il sindaco e l’amministrazione però erano sempre gli stessi”.
Vuol dire che le casse del comune sono vuote?
“Vuol dire che il comune, per quanto ne sappiamo, è sull’orlo del dissesto finanziario”.
Come è potuto accadere?
“Per gli sperperi sistematici in feste e festini. Nessuna politica mirata agli investimenti. Petrosino non ha una politica indirizzata all’agricoltura. Gli addetti del settore si sentono abbandonati. Noi siamo disponibili con le nostre idee, con i rappresentanti istituzionali di riferimento della nostra parte politica, a dare una mano, gratuitamente s’intende, all’amministrazione. Tutto nell’interesse della città. Ma mi sembra che in tale direzione non ci arrivi nessun segnale”.
Si riferisce anche al mancato riconoscimento della richiesta della carica di vice presidente del Consiglio che avevate avanzato?
“Premetto che non era una richiesta di poltrone. Non ci interessano. Pensavamo, così come accade in tanti altri posti, che le istituzioni sono la casa di tutti e che quindi la vice presidenza del Consiglio comunale rappresentasse un riconoscimento a chi, pur perdendo una battaglia, aveva riportato un numero rilevante di consensi”.
Torniamo al bilancio. E’ pur vero però che anche la sua parte politica ha sostenuto in campagna elettorale che situazione economica del Paese finisce per penalizzare, sotto forma di mancati trasferimenti, gli enti locali.
“Ci sono forme di richieste economiche che vanno accompagnate da progetti adeguati, ma ci sono anche competenze diverse da quelle dei comuni, che il sindaco ha il dovere si sostenere nelle sedi adeguate nell’interesse della comunità che amministra. Se fossi stato eletto sindaco avrei perorato, nelle sedi di competenza, tutte le rivendicazioni dei petrosileni. Noi se il sindaco chiama, saremo disponibili sempre a dare una mano nell’interesse della città”.
Avete di recente presentato un interrogazione dove denunciate il modo come vengono pulite le spiagge e in particolare quella di Torrazza.
“Torrazza è una spiaggia con un ecosistema particolare. Non si può pensare di pulirla con le ruspe solo per renderla fruibile ai cittadini. Bisogna rispettare le leggi che regolano tale attività”.
Intanto l’amministrazione ha presentato il cartellone dell’estate petrosilena. Voi che avreste fatto se i cittadini le avessero dato il consenso sufficiente per occupare la carica di sindaco?
“Non si tratta di cosa avremmo fatto, ma di come. Non siamo riusciti a capire con quale copertura finanziaria avverrà tutta la manifestazione. Abbiamo inoltrato una richiesta ufficiale in tal senso al sindaco. Aspettiamo una risposta. Non vorremmo che queste spese si trasformassero in debiti fuori bilancio”.