Noi abbiamo un suggerimento da fare al sindaco, agli assessori e a tutti i consiglieri comunali in vista dell’approvazione del bilancio di previsione. Fateci sapere, ma dettagliatamente anzi molto dettagliatamente, come verranno spese le cifre che versiamo al fisco comunale. Per favore non gettateli se potete nel calderone che comprende voci come imposte dirette, indirette o trasferimenti dalla regione o dallo Stato. No. Fateci sapere in che modo spendete i soldi per esempio delle bollette della spazzatura del palazzo x. Già da qualche mese gli utenti marsalesi che sono allacciati alla rete idrica si vedono recapitate delle bollette molto esose. Non si tratta di un aumento improvviso del costo dell’acqua ma piuttosto il tentativo di riscuotere imposte dovute e mai pagate. Abbiamo così scoperto, non senza stupore lo confessiamo, che il pagamento di queste imposte è stato quasi un optional. A giudicare dagli avvisi di distacco affissi nei condomini sembrerebbe che abbiamo vissuto nell’abusivismo più assoluto. Dall’ufficio ragioneria fanno sapere che analogo atteggiamento “riscossivo” ha portato, in epoche recenti, ad introiti importanti. In pratica interi condomini non hanno pagato non perché indigenti, ma per, diciamo così, pigrizia. “A guardare i cittadini che vi abitano – ci dice una fonte ben informata – e dal loro tenore di vita, è una offesa per tutti che non abbiano pagato la tassa e che siano morosi per migliaia di euro”. Pagare le imposte non piace a nessuno. Ma è doveroso oltre che necessario. Il problema è un altro. Che fine fanno i nostri soldi? Gli stipendi, per chi ce li ha, volaano via in balzelli e scadenze. Almeno le tasse locali ci facciano sapere come verranno spese. Come sarebbe più normale un paese dove uno va al comune paga e si sente risponde: “Grazie, ragioniere, anche a nome dei bambini delle mense scolastiche che domani non pagheranno la retta”. Oppure, come si usa nelle chiese con i genuflessoi: “Questa strada è stata bitumata con i soldi delle tasse del condominio dei fiori”. Purtroppo non è possibile. Siamo costretti a perpetuare la dinastia dei cittadini sudditi nei confronti del fisco.
Cronaca