Si è concluso il processo a carico di un cittadino tunisino, B.F. di 33 anni. I fatti si riferiscono al 5 marzo scorso quando un altro uomo di nazionalità tunisina, fu aggredito da tre suoi connazionali davanti al bar Movida sulla strada che conduce da Marsala a Mazara del Vallo, nel comune di Petrosino. L’uomo fu trasportato all’ospedale Paolo Borsellino e giudicato guaribile in 20 giorni. Ai carabinieri della stazione di Petrosino dichiarò di essere stato aggredito dai tre che gli avevano sottratto circa 300 euro in contanti, l’orologio e il ciclomotore. I fatti si verificarono nella sera e, scattate immediatamente le indagini, durante la notte furono fermati e tratti in arresto due nord africani, B.F. ed E.A. Dopo una perquisizione addosso agli uomini furono trovate delle somme che parevano essere riconducibili al denaro sottratto. I due furono arrestati e per quanto attiene E.A. l’arresto fu convalidato, essendo l’uomo senza dimora fissa mentre per B.F. è stato stabilito periodo di obbligo di dimora presso la sua abitazione nel comune di Petrosino. L’otto luglio scorso il processo a carico dei due uomini che furono riconosciuti dal connazionale che aveva subito l’aggressione si è sdoppiato, avendo E.A. optato per il rito abbreviato. Dopo alcune udienze “autunnali” davanti al giudice Sergio Gulotta, lo scorso 21 novembre il processo ha avuto il suo epilogo. Il 33enne tunisino, difeso dall’avvocato Leonardo Genna, è stato assolto. “Anche il pubblico ministero, Silvia Facciotti – ci ha detto il difensore dell’uomo – convinto dalle nostri tesi difensive aveva richiesto l’assoluzione. Il mio assistito aveva incontrato il connazionale ma era andato via prima che si consumasse l’aggressione”
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