Nella serata di ieri, personale della sezione criminalità straniera della Squadra Mobile di Trapani, in collaborazione con Militari della Guardia di Finanza di Trapani, ha posto in stato di fermo il nigeriano Simon Chidokwe e Abdelaziz Zibo del Niger, indagati del reato di favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina. In particolare, nella mattinata dello scorso 8 Ottobre la M/N della Guardia Costiera CP 920 “Bruno Gregoretti” approdava al molo Ronciglio del Porto di Trapani, facendo sbarcare n° 677 migranti, in precedenza trasbordati a circa 30 miglia a nord dalle coste libiche rispettivamente dalla nave della M.M. Italiana “Orione” in data 5 ottobre, e dalla nave militare tedesca “FGS MECKLENBURG VORPOMMERN”, dalle MM/NN “SEA WATH 2”, “MINDEN” e “IUVENTA” in data 06 ottobre 2016. I migranti, provenienti prevalentemente dall’area dell’Africa Sub-Sahariana, dopo le visite mediche venivano trasferiti presso l’Hot Spot di Milo in Trapani per l’assistenza e le procedure la identificazione.
Qui, sin da subito, il personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza svolgeva un’attività info-investigativa volta ad acquisire informazioni utili all’individuazione di possibili scafisti. Con particolare riferimento ad uno dei cinque eventi S.A.R. si procedeva all’escussione di moltissimi testimoni che riferivano di essere partiti dalla costa libica, dopo aver pagato, per lo stesso viaggio, centinaia dollari ed euro cadauno ad intermediari di un’organizzazione libica. Gli stessi migranti davano versioni univoche riguardo le fasi del viaggio, fornendo descrizioni in sostanza sovrapponibili di coloro che avevano condotto il gommone. Nel merito, i migranti riconoscevano i due giovani, come i membri dell’equipaggio a cui i libici affidavano il comando del natante, poiché esperti navigatori.Nel proseguo, i predetti migranti indicavano gli stessi scafisti come persone assoldate dall’organizzazione per compiere la traversata.
Chidokwe e Zibo al termine di una lunga e complessa attività d’indagine, protrattasi per tutto il fine settimana, venivano prima posti in stato di fermo e successivamente associati presso la Casa Circondariale di Trapani a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Pare doveroso aggiungere come negli ultimi giorni, più di mille cittadini extracomunitari sono transitati dalla struttura HOT SPOT di Contrada Milo poiché direttamente sbarcati presso il porto di Trapani o semplicemente trasferiti da altre Questure, in attesa delle rituali procedure di identificazione e foto-segnalamento. Nel corso di una mirata attività di contrasto all’immigrazione clandestina disposta dal Questore di Trapani e svolta dalla Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile, di concerto a personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica e militari della Guardia di Finanza, si procedeva ad identificare anche due cittadini di nazionalità tunisina Anisclasse Hamdi e Mohamed Marouen Hamdi, oltre che un cittadino di nazionalità libica tal Karim Bhiri, tutti molto giovani.
Gli stessi, a seguito di alcuni approfondimenti investigativi attraverso la consultazione di banche dati in uso alle forze di polizia, risultavano destinatari di un provvedimento di espulsione con divieto di reingresso nel territorio nazionale, fissato rispettivamente dai Prefetti di Modena, Roma e Firenze, in 10 anni e 5 anni, in quanto resisi responsabili di svariati reati contro il patrimonio, la persona ed in materia di stupefacenti, tra il 2010 ed il 2016. Per questi motivi, i tre venivano tratti in arresto e, dopo il processo per direttissima, rimpatriati nel paese d’origine.