Un investigatore in servizio presso il Noe di Roma, il luogotenente dei carabinieri D’Angelo, è stato sentito nell’ultima udienza del processo scaturito dall’indagine Dda di Palermo sul sistema, secondo l’accusa “illegale”, di raccolta e smaltimento dei rifiuti gestito dall’Ato Tp1. Il processo si sta celebrando presso il tribunale di Marsala in sessione collegiale presieduta dal giudice Sergio Gulotta. Sono intervenuti durante il dibattimento il pm Carlo Marzella e alcuni avvocati di parte civile. Il militare dell’Arma, che ha svolto indagini su delega della Dda di Palermo, ha affermato, rispondendo alle domande che: “…I Comuni che hanno in misura più consistente segnalato all’Ato Tp1 i disservizi dell’Aimeri sono stati quelli di Marsala ed Erice. Le penali per questi disservizi però, non sono state applicate dall’Ato all’Aimeri, o se applicate lo sono state in maniera difforme rispetto a quanto segnalato. In cambio di assunzioni di personale, da parte della ditta che gestiva il servizio di raccolta rifiuti, gradito all’Ato”. Una accusa chiara soprattutto per due imputati: l’ex direttore dell’Ato Tp1 Salvatore Alestra, l’ex direttore dell’area Sud dell’Aimeri Ambiente, Orazio Colimberti. I due sono entrambi accusati di corruzione. Nel corso dell’audizione del luogotenente D’Angelo inoltre, è stato fatto il nome dell’ex senatore alcamese Nino Papania. Imputati ne processo sono anche il capo impianto del cantiere di Trapani, Salvatore Reina, Michele Foderà, amministratore di fatto della “Sicilfert”, Pietro Foderà, responsabile conferimenti Sicilfert, e Caterina Foderà, responsabile amministrativo della stessa azienda, che trasforma i rifiuti in fertilizzanti. Secondo l’accusa, Alestra non avrebbe denunciato i “disservizi” dell’ Aimeri per ottenere favori da Colimberti, mentre agli altri è contestato il conferimento e il traffico “illecito” di oltre 50 mila tonnellate di rifiuti. Nel processo, sono parti civili il ministero e l’assessorato regionale Ambiente. L’Ato Tp1 e il comune di Marsala sono rappresentati dall’avvocato Luigi Cassata. Parte civile anche i Comuni di Erice e Paceco rappresentati dagli avvocati Enzo Rando e Vincenzo Maltese e il Movimento difesa del cittadino (legale Peppe Gandolfo). A difendere gli imputati sono Massimo Mattozzi, Diego e Massimiliano Tranchida, Vito Agosta, Valentina Castellucci, Giuseppe Cavasino e Paolo Paladino. Il processo è stato rinviato al prossimo 24 ottobre quando ad interrogare il sottufficiale dell’Arma, saranno gli avvocati difensori
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