Il mercato e il contadino

Gaspare De Blasi

Apertura

Il mercato e il contadino

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mercoledì 10 Febbraio 2016 - 06:44

Su iniziativa del Consigliere comunale Arturo Galfano, si ritorna a parlare del cosiddetto mercato del contadino di Marsala. Nato su iniziativa dell’allora sindaco Renzo Carini, il mercato ha suscitato alternativamente attese, polemiche e contestazioni. Si è cominciati con la location. Fu collocato nella piazza alle spalle dello stadio municipale, ma a poco a poco oltre a perdere gli avventori cominciarono a scarseggiare anche gli espositori. Si disse: troppo lontano dal centro e iniziarono le proposte alternative. C’è chi suggerì di spostarlo in piazza Carmine, chi disse che era meglio che lo si trasferisse in piazza Inam. Altri e tra questi anche un Consigliere comunale intervenendo in Aula a palazzo VII aprile (c’è il verbale e la registrazione, quindi non temiamo smentite) il quale propose di collocarlo in piazza Loggia anticipandolo al sabato. Evidentemente il buontempone temeva la concorrenza tra le cose dello spirito (le messe domenicali alla chiesa Madre), e i pomodori freschi. Altri ancora, afflitti dalla sindrome di non sapere scegliere, proposero di tenerlo sia il sabato che la domenica. Infine si trovò, grazie al sindaco e alle sigle sindacali del settore, quando era sindaco Giulia Adamo, l’attuale collocazione nel Lungomare. In un primo momento tornarono i clienti e gli espositori. Poi sembra (complice anche la crisi) che i clienti siano diminuiti. Il vice presidente del Consiglio, avendo individuato un motivo dell’allontanamento dei clienti, denuncia che “i prezzi sono saliti al pari di quelli dei normali negozi”. Il Consigliere chiede quindi all’Amministrazione di attivarsi per organizzare un incontro con le associazioni di categoria. Siamo d’accordo. Anche noi frequentiamo la domenica mattina la zona del Salato e ci siamo accorti che non esiste o quasi differenza di prezzo con i normali ortofrutta. Ma Galfano solleva anche un altro problema. La mancanza di controlli sulla provenienza dei prodotti. E’ chiaro che saranno tutti buoni, ma mercato del contadino vuol dire dal “produttore al consumatore”. Se nelel bancarelle ci troviamo un ananas o un kivi, qualche dubbio che non sia coltivato a Matarocco o a Fornara ci viene.

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