Il 2025 a Mazara del Vallo è stato segnato da numerosi fatti di cronaca, che hanno profondamente scosso la comunità. Una delle tragedie più dolorose è stata la morte di Leonardo Titone, un ragazzo di circa 14-15 anni deceduto dopo essere caduto dal tetto di un casolare abbandonato sul lungomare San Vito, nei pressi di un ex stabilimento vinicolo. Con lui un amico di 13 anni è rimasto gravemente ferito dopo essere precipitato insieme a Leonardo da un’altezza di circa dieci metri. Parallelamente, l’anno ha visto importanti operazioni delle forze dell’ordine contro il traffico di droga sul territorio. A ottobre i Carabinieri hanno eseguito una maxi-operazione contro una piazza di spaccio nel quartiere “Mazara 2”, con l’arresto di 18 persone coinvolte nella vendita di eroina, cocaina e altre sostanze stupefacenti. Nel dicembre 2025 un’altra operazione, denominata “Ninja”, ha portato alla chiusura di una “casa dello spaccio” e all’esecuzione di otto misure cautelari nei confronti di presunti pusher di droghe pesanti.
La morte di Maria Cristina Gallo e i ritardi nei referti istologici
Tra i fatti di maggiore impatto sociale vi è stato il caso dei ritardi nei referti istologici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, che ha avuto conseguenze tragiche per la professoressa e docente mazarese Maria Cristina Gallo. Gallo si era sottoposta a un intervento chirurgico con biopsia, ma ha ricevuto il referto istologico solo otto mesi dopo, quando la malattia si era già estesa con metastasi; la donna è poi deceduta, suscitando indignazione e forte attenzione mediatica. La sua denuncia pubblica dei ritardi ha portato all’apertura di un’indagine della Procura della Repubblica di Trapani, con dieci medici indagati, e all’invio di ispettori del Ministero della Salute e della Regione per accertare le criticità nei servizi sanitari. L’accumulo di migliaia di referti arretrati e le lentezze nel sistema sono stati al centro del dibattito pubblico, con richieste di riforme e migliori controlli.
Politica locale e la vicenda della DC
Sul fronte politico, il 2025 ha visto tensioni all’interno della Democrazia Cristiana a Mazara del Vallo. Durante le elezioni provinciali, la DC ha sostenuto una candidatura locale, ma l’anno è stato segnato da uscite di consiglieri comunali dal gruppo DC-Noi Moderati, con conseguente decadenza del gruppo consiliare di riferimento nel Consiglio comunale. Poi la vicenda dell’arresto per corruzione e turbativa d’asta di Totò Cuffaro, che ha visto nel mirino anche Saverio Romano (poi uscito dall’inchiesta) e diversi dirigenti del settore sanitario siciliano coinvolti. E da lì il partito mazarese, uno dei più numerosi della DC trapanese, si è spaccato: la consigliera comunale Vita Ippolito ha annunciato le dimissioni dagli incarichi nazionali all’interno del partito, citando una crisi di credibilità in seguito a indagini che hanno coinvolto esponenti del partito a livello regionale.
Prospettive di sviluppo urbano
L‘Amministrazione comunale ha comunque proseguito con progetti per lo sviluppo urbano e sociale: dal rilancio del porto cittadino come infrastruttura strategica, a iniziative dedicate alle politiche giovanili e alla riapertura di infrastrutture chiave come parcheggi multipiano. Iniziative come “Living Mazara” hanno cercato di promuovere la rigenerazione degli spazi pubblici e la partecipazione dei giovani, mentre si è lavorato per mettere in sicurezza luoghi potenzialmente pericolosi della città. Diversi anche i progetti di rifacimento dell’illuminazione pubblica e della dotazione di impianti di video-sorveglianza.