Legambiente Sicilia interviene sulla querelle tra il circolo locale dell’associazione ambientalista e il Comune di Petrosino. La vicenda, come si ricorderà, si riferisce all’ordinanza sindacale con cui il primo cittadino Gaspare Giacalone invitava la comunità petrosinese a non bere l’acqua del rubinetto e al successivo comunicato diramato dal circolo locale, che secondo il sindaco avrebbe ingigantito il problema. Da qui, la successiva denuncia per “procurato allarme” nei confronti della presidente Letizia Pipitone, a cui Legambiente Sicilia esprime solidarietà, definendo “incomprensibile il comportamento del Sindaco di Petrosino”: “Invece di prendere atto dei problemi e, quindi, di affrontare e risolvere il problema dell’inquinamento delle acque potabili con azioni concrete, spreca energie, tempo e risorse pubbliche per perseguire legalmente il Presidente di un nostro circolo soltanto perché chiede che venga tutelata la salute delle persone e quella del territorio”. Legambiente Sicilia definisce inoltre “paradossale” la richiesta di 50 mila euro per “risarcimento del danno quantificato”, avanzata per conto del Comune di Petrosino dall’avvocato Valerio Vartolo. “Ci piacerebbe sapere quale sia questo gravissimo danno considerato che il circolo Legambiente Marsala – Petrosino, in questa precisa circostanza, non ha mai attaccato l’amministrazione comunale come si evince dal comunicato stampa del 16.10.2015 “Appare evidente che è esplosa la bomba ecologica sulla quale abbiamo vissuto per anni facendo finta che non ci fosse. Le responsabilità evidentemente non possono essere attribuite all’attuale amministrazione comunale che ha ereditato questo disastro dalle precedenti”. Probabilmente il Sindaco non sa che nelle nostre ultradecennali battaglie, una querela non ha mai fermato l’azione e la determinazione della nostra associazione, e per quanto riguarda l’azione di risarcimento lo invitiamo a desistere ritenuta l’evidente l’infondatezza della richiesta e la temerarietà della lite”.
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