Appalti truccati, trema la DC di Mazara: lasciano Gilante e la responsabile nazionale Vita Ippolito. VIDEO

Luca Di Noto

Appalti truccati, trema la DC di Mazara: lasciano Gilante e la responsabile nazionale Vita Ippolito. VIDEO

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giovedì 13 Novembre 2025 - 07:06

Emergono sempre più dettagli dall’inchiesta giudiziaria su appalti truccati e presunti favoritismi legati all’ex governatore siciliano Totò Cuffaro e al suo comitato d’affari. Intercettazioni e approfondimenti degli organi di stampa descrivono un sistema politico-affaristico che, secondo quanto emerge, avrebbe condizionato nomine, concorsi e bandi pubblici, con effetti gravi anche sulla gestione della sanità regionale. E mentre a livello regionale, il governatore Renato Schifani ha revocato le deleghe agli assessori in quota Dc, anche a Mazara del Vallo, la vicenda ha suscitato reazioni significative tra le istituzioni cittadine. In primis proprio all’interno della stessa Dc, con il consigliere Aleandro Gilante che, dopo aver già lasciato il gruppo consiliare qualche mese fa, adesso ha proprio formalizzato l’uscita dalla Dc. La sua decisione è arrivata “a seguito delle vicende che hanno coinvolto esponenti del mio partito”. In città si sono registrate poche reazioni sulla vicenda. Il primo a esporsi, tramite un duro post sul proprio profilo Facebook, è stato il presidente del Consiglio comunale, Francesco Di Liberti, che ha espresso forte preoccupazione per le ricadute sulla salute dei cittadini e sul futuro dei giovani medici in Sicilia.

Nel frattempo anche la responsabile nazionale del Dipartimento Giustizia della DC, la consigliera comunale Vita Ippolito, si è dimessa dal ruolo. Sul partito ha invece detto di non aver rinnovato la tessera della DC per il 2025.

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Da quanto emerge dalle intercettazioni e dagli organi di stampa – ci ha spiegato Di Liberti –, nella nostra sanità esisterebbe un vero e proprio sistema di favoritismi a favore di dirigenti, concorsi truccati e percorsi di carriera anticipati. Questi comitati d’affari non hanno a cuore la salute dei cittadini. Ciò che mi sconvolge è che tutto questo genera un processo di desertificazione nella nostra regione: i giovani medici, coloro che potrebbero dare un contributo per rinascere, non vogliono sentire parlare della sanità siciliana”. Il presidente del Consiglio comunale ha aggiunto di aver sentito l’urgenza di intervenire anche per il silenzio generale che circonda la vicenda: “Nel silenzio totale, mi è sembrato doveroso sollevare queste problematiche. Ovviamente non entro nella questione giudiziale, perché ci sono gli organi competenti, ma emerge un sistema marcio, fatto da soggetti che purtroppo la Sicilia conosce bene”. E da parte dello stesso Di Liberti, infine, non è mancato qualche sassolino nei confronti di esponenti locali, come quando nel post parla di ‘andirivieni dall’assessorato regionale alla Salute”. “Ci si presentava come interessati alla collettività, mentre in realtà non era così. Non voglio fare riferimento diretto a esponenti locali, ma è evidente come chi ha appoggiato questa squadra politica ha assistito a un continuo attacco inspiegabile, mentre gli stessi protagonisti di certe vicende hanno continuato a operare nel silenzio”.

Anche l’assessore comunale alla Partecipazione e alle Politiche Giovanili, Gianfranco Casale, è intervenuto attraverso un post social. Pur evitando di entrare nel merito giudiziario, Casale ha evidenziato le implicazioni politiche della vicenda: “Mi chiedo: la Nuova Democrazia Cristiana di Mazara del Vallo, che si è autoproclamata colonna della legalità, e Forza Italia, che ha denunciato per prima i ritardi nella refertazione degli istologici, possono continuare a considerare credibile lo scudo crociato? Se non si comprende dove sia la causa della malattia del nostro sistema, forse è il momento di rinnovare davvero la sanità siciliana”. L’inchiesta su Cuffaro e il suo comitato d’affari continua a scuotere il panorama politico siciliano, con la città di Mazara del Vallo che, attraverso le dichiarazioni dei propri rappresentanti, manifesta la necessità di trasparenza, legalità e tutela dei cittadini, in particolare su temi così delicati come la sanità e la gestione dei servizi pubblici. Ma su questa vicenda siamo probabilmente ancora all’episodio pilota…

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