“Qui si tratta di avere una pulizia enorme di tutto quello che c’è dietro casa mia. Materassi malconci, rottami, amianto e chi più ne ha più ne metta”. È questo il grido d’allarme di un abitante di Piazza delle Tre Giornate, che descrive in termini crudi il degrado alle spalle di alcune abitazioni el quartiere Santa Maria di Gesù: rifiuti abbandonati, topi, rami che invadono i balconi e, denunciano i residenti, la presenza di materiali pericolosi come amianto. La testimonianza raccolta è netta: “Qua i topi entrano anche in casa, sono talmente tanti che noi non riusciamo a debellare il problema. Ho già fatto una segnalazione al Comune, all’assessore Vito Billardello e anche alla Polizia Municipale… La mia denuncia va avanti da diverso tempo, ma non siamo mai riusciti a risolvere niente”. Non si tratta di un episodio isolato: il residente racconta tentativi ripetuti — denunce, fotografie, segnalazioni — senza una soluzione concreta e duratura. Il quadro emotivo è di frustrazione e preoccupazione, più che di rabbia fine a se stessa. “Vogliamo intanto che non ci siano più topi: c’è gente anziana che abita da sola, non possiamo stare sempre con la paura che queste donne da sole debbano subire queste cose”, afferma il residente, che chiede un intervento urgente e operativo. Dalle sue parole emerge anche una proposta pratica: “Facendo pulizia nella zona si potrebbe anche guadagnare spazio per un parcheggio, considerando la vicinanza con la scuola Grassa”, suggerendo che il recupero dell’area potrebbe coniugare sicurezza, decoro e utilità pubblica. Non manca la denuncia della pericolosità: “Qui dietro c’è praticamente una discarica a cielo aperto, è da sottolineare la presenza dell’amianto oltre a quella dei topi”.


Richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine
L’appello finale è diretto e senza mediazioni: “Fate venire i carabinieri, fate venire la Finanza, fate venire chi volete ma questo casino qui deve finire”. Le richieste di intervento arrivano in un momento in cui l’amministrazione comunale rilancia il tema del decoro urbano su scala più ampia. L’assessore al Decoro Urbano e Verde Pubblico, Isidonia Giacalone, ha espresso “profonda indignazione” per lo stato di sporcizia in vari punti della città — citando in particolare la terrazza Marceca — e ha annunciato: “La riqualificazione di questo spazio è vicina: presto verrà bonificato, alberi a aiuole verranno sistemati. Questa amministrazione, un’azienda della nostra città, insieme ad alcuni concittadini del quartiere, allestirà questo spazio con panchine, fioriere e tutto ciò che contribuisce a renderlo bello”. Giacalone ha però richiamato il tema chiave: “La bonifica più importante deve essere quella delle nostre coscienze. Non possiamo pensare che il decoro urbano sia solo compito delle istituzioni”.
Battaglia agli incivili, si pensa agli ispettori ambientali comunali
Sul fronte della repressione degli atti incivili, l’assessore all’Ambiente Giampaolo Caruso ha annunciato da tempo l’ingresso in servizio degli ispettori ambientali comunali, con un messaggio chiaro agli incivili: “La pacchia è finita”. L’introduzione di ispettori specifici lascia intendere un inasprimento dei controlli e della vigilanza, anche se i cittadini come il residente intervistato chiedono che questi strumenti si traducano rapidamente in azioni concrete sul territorio. Anche la comunità si è fatta sentire con commenti e appelli che richiamano due esigenze complementari: più controlli e maggiore responsabilità collettiva. Alcuni abitanti sottolineano l’urgenza di verificare la funzionalità delle telecamere pubbliche e di utilizzare gli strumenti sanzionatori per chi abbandona rifiuti. Altri lanciano un appello alla collaborazione civica: “Bisogna darsi da fare… protestare e fare denunce”, ricordando che i piccoli gesti individuali, sommati, possono fare una grande differenza. La vicenda di Santa Maria di Gesù mette a fuoco un problema politico e sociale più ampio: il decoro urbano non è solo una questione estetica, ma anche una questione di salute pubblica, sicurezza e dignità, temi strettamente collegati alla civiltà di una comunità. Come ha sintetizzato l’assessore Giacalone, la “bonifica delle coscienze” è imprescindibile, ma servono anche interventi immediati, sanzioni efficaci e controllo costante. Tutte cose, queste, che devono tradursi assolutamente in azioni concrete sul campo.