La notte dei lunghi coltelli che si è consumata ieri in tarda serata, tutto rigorosamente in diretta e via social, ha lasciato più di qualche strascico e non solo a Palazzo D’Alì. Le dimissioni dell’assessore dalle “mille deleghe” Emanuele Barbara porterà più di qualche scompiglio all’interno della Giunta guidata dal sindaco Giacomo Tranchida. Che ancora non ha proferito parola, dopo le accuse di monarchia all’interno della sua amministrazione e la telefonata privata, diffusa da Antonini su X con lo stesso assessore Barbara e che tirava in ballo il primo cittadino. Insomma, se non fosse drammatica la vicenda, sarebbe addirittura comica. Quando la realtà supera la fantasia direbbe qualcuno. Ma tant’è. Cosa fatta, capo ha!
Le accuse e le “rivelazioni” di Antonini
Al di là dello scossone politico e delle inevitabili ripercussioni politiche tra le tante ‘rivelazioni’ fatte ieri sera dal patron dello sport professionistico locale e leader del neo movimento politico Futuro c’è anche quella che riguarda un’altra società sportiva, quella della pallamano femminile dell’imprenditore Norbert Biasizzo che è anche proprietario di un noto lido balneare sul lungomare Dante Alighieri. Il motivo del contendere era stato accennato ieri sera via social e declinato stamani sempre dallo stesso Antonini, stavolta via Facebook, con tanto di pubblicazione di ordinanza del sindaco di Trapani, datata 5 agosto 2025, che deroga gli orari di chiusura serali del lido stesso.
Il caso AC Beach Life Style e l’ordinanza del sindaco
In mattinata però la AC Beach Life Style che aveva pubblicato un lungo comunicato dove si leggeva quanto segue: “A seguito delle dichiarazioni emerse nella giornata di ieri, riteniamo doveroso intervenire per chiarire la nostra posizione, difenderci da affermazioni parziali e inesatte e, soprattutto, evitare di alimentare ulteriori polemiche o di essere trascinati in uno spettacolo mediatico che non ci appartiene e che non ci interessa. Il nostro stabilimento è sempre stato in regola con tutte le autorizzazioni previste dalla normativa vigente. Dopo un lungo percorso organizzativo e sostenendo costi significativi, abbiamo ottenuto dalla Commissione di Pubblico Spettacolo l’autorizzazione a svolgere serate danzanti tutti i giorni fino alle ore 3:00. Nonostante ciò, ci siamo visti costretti – a seguito di una serie di ordinanze – a chiudere alle stesse condizioni e orari di chi non aveva ottenuto tale autorizzazione (autorizzazione di tipo C). Il nostro stabilimento, unico lido-discoteca nella zona limitrofa al centro storico, ha quindi subito un trattamento equiparato a quello di realtà che non avevano seguito l’iter autorizzativo previsto. A fronte di ciò, ci siamo rivolti formalmente al Comune per chiedere chiarimenti e comprendere le motivazioni di tale decisione, nonché per evidenziare l’ingiustizia di un provvedimento che ha penalizzato chi, come noi, ha agito nel rispetto delle regole. Nonostante l’investimento fatto e un calendario eventi già definito, abbiamo dovuto rispettare limitazioni imposte a tutti, con gravi conseguenze economiche e organizzative. Ci teniamo a precisare che nessun trattamento di favore o preferenza è stato concesso al nostro stabilimento. Al contrario, riteniamo di aver subito un danno a causa di provvedimenti che non hanno tenuto conto delle autorizzazioni in nostro possesso. Inoltre, ci dispiace constatare che il nome del nostro lido non venga nemmeno pronunciato correttamente. Pensavamo fosse conosciuto bene, dato che proprio l’anno scorso componenti della famiglia di chi oggi ci attacca erano soliti frequentarlo. Ma anche su questo, preferiamo non prolungare oltre la questione. Ci preme infine smentire categoricamente ogni riferimento al cosiddetto “Pala Shark”: si tratta di un’invenzione totale. Nessuno del nostro gruppo è mai stato interessato a tale struttura, né tantomeno sono mai esistiti progetti di quel tipo. Al contrario, abbiamo già investito importanti risorse in altre iniziative e nella costruzione di un nuovo palazzetto appositamente progettato per le finalità che ci competono. Quanto dichiarato pubblicamente da terzi, oltre a non essere veritiero nella sua interezza, risulta strumentale e finalizzato unicamente a fini personali. Per tale motivo ci riserviamo di proseguire questa vicenda nelle sedi più opportune, poiché riteniamo inaccettabile l’ennesima provocazione gratuita ricevuta”.
Nuove accuse di Antonini su Facebook che attacca la società di Pallamano
Un’ora dopo ecco invece cosa scrive Antonini sulla sua pagina Facebook: “Ecco come promesso il documento che definisco preoccupante. Una ordinanza Ad Personam o Ad Hoc per qualcuno. n generale appare evidente che se in centro storico i locali devono sottostare ad orari stringenti, a seguito anche dell’intervento dei residenti, sul Lungomare Dante Alighieri, ugualmente in piena zona abitata, vicino Piazza Vittorio Emanuele esistono altre regole. E questo nonostante le innumerevoli lettere di lamentele dei residenti della zona che avevano portato inizialmente l’Amministrazione a firmare l’ordinanza n. 65 del 26 luglio, poi rettificata per l’ennesima volta, nel giro di soli 9 giorni, dall’ordinanza n. 71 firmata il 5 agosto, che sostituisce integralmente quella precedente (n. 65 del 26 luglio). La cosa discutibile è che a portare l’amministrazione a emanare l’ordinanza numero 71 è stata proprio la richiesta dell’unico locale che gode di queste agevolazioni: l’ AC beach, così si legge nell’ordinanza, dove vi è scritto: ‘Preso Atto al pari dell’istanza pervenuta da parte del rappresentante legale del lido AC Beach di Trapani, con la quale si richiede un’ulteriore revisione degli orari di cui alla presente ordinanza. Le modifiche agli orari musicali riguardano infatti tutti i locali con licenza C, ex art. 68 del TULPS, ovvero quelli che organizzano spettacoli e trattenimenti: all’interno ed all’esterno, il lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica fino alle ore 24:00, il martedì fino alle ore 02:00 del giorno successivo, il venerdì fino alle ore 03:00 del giorno successivo con abbassamento del livello sonoro del volume musicale a partire dalle ore 02:00, comunque nel rispetto dei valori limite assoluti e differenziali previsti per legge. Sembra ci siano due pesi e due misure: se in centro storico i residenti, anche attraverso comitato, impongono limiti alla Movida, esso viene accolto. Se ciò avviene sempre in area abitata, nei pressi di Piazza Vittorio Emanuele, questo non solo non viene accolto, ma al contrario viene accolta l’esigenza del proprietario di un locale che gode dell’unica agevolazione posta da tale ordinanza scritta, come si legge, a seguito di sua richiesta, per lei esigenze della sua attività. Il martedì, infatti, pur essendo giorno feriale viene fatta una deroga. Chissà se il proprietario di un locale in centro storico chiedesse una deroga settimanale, se gli verrebbe concessa a tal punto da scrivere un’ordinanza? Strano poi risulta che a godere di tale agevolazione sia un solo locale perché accanto c’è il Rapanui che non gode di queste agevolazioni perché bar. Ecco spiegata la costante presenza di Tranchida a vedere la Pallamano femminile (lo stesso che diserta la squadra di calcio e basket della sua città)?? Fare uno più uno, ho capito che a Trapani aiuterà a capire tutti i possibili giochetti del caso”.
Arriva la replica del Presidente Handball Biasizzo che ricorre a vie legali
utto chiarito? Manco per niente! Perché poco prima di pranzo arriva un altro comunicato stavolta con le dichiarazioni personali di Norbert Biasizzo, che scrive: ”Desidero esprimere, con la massima chiarezza e fermezza, il mio profondo disappunto per il continuo e reiterato attacco, sia diretto che indiretto, che io e le mie società subiamo ormai da tempo da parte del presidente della Sport Invest. Preciso che, da parte mia, non vi è mai stato alcun intento polemico o volontà di alimentare scontri; al contrario, abbiamo sempre cercato di contribuire in modo positivo alla comunità locale, anche attraverso il sostegno diretto in qualità di sponsor a numerose iniziative sportive riconducibili alla stessa Sport Invest, compresa la stagione sportiva terminata lo scorso giugno. Tuttavia, ritengo doveroso sottolineare che la misura sia ormai colma. Invito pertanto tutte le parti coinvolte a non oltrepassare ulteriormente il limite del rispetto reciproco e della correttezza. Le affermazioni pubbliche che sono state rivolte nei miei confronti e nei confronti delle società che potrebbero essere riconducibili al sottoscritto sono di una gravità tale da non poter essere minimamente sottovalutate o lasciate impunite. È chiaro che il continuo coinvolgimento della mia persona da parte di questo individuo può essere dettato solo dalla volontà di utilizzare in modo spropositato il mio nome. Probabilmente “Norbert” potrebbe essere un ottimo nome in caso di futuro nascituro. Per senso di responsabilità, e pur avendo sempre cercato il dialogo e la collaborazione, mi vedo costretto, ancora una volta, a rivolgermi al mio studio legale affinché tuteli la mia onorabilità e quella delle realtà imprenditoriali che rappresento. Alcune dichiarazioni, infatti, travalicano il confine della dialettica civile e rischiano di assumere rilevanza penale. Quando si scelgono di diffondere pubblicamente fatti e accuse infondate, si devono accettare con serietà e consapevolezza le conseguenze di tali azioni. Ribadisco la mia totale estraneità rispetto alle insinuazioni ricevute e sottolineo che ogni mio agire è stato e sarà sempre improntato alla massima correttezza e trasparenza. La fiducia e il rispetto della comunità sono per me valori imprescindibili, che intendo difendere in ogni sede opportuna“. Vorrei sottolineare, inoltre, che il lido AC Beach Life Style è l’unico stabilimento, situato sul Lungomare Dante Alighieri di Trapani, ad aver ottenuto regolarmente l’autorizzazione di pubblico spettacolo “tipologia C”. È dunque evidente che, proprio per questa particolarità, sarebbe stato naturale prevedere almeno una deroga rispetto alle limitazioni generali con danni economici rilevanti vista la riduzione a sole due serate settimanali fino al 20 agosto, annullando quindi tutta la programmazione in essere che già era prestabilita. Invece, mentre altri lidi lungo il litorale di Erice organizzano serate con regolarità, a noi – nonostante una licenza che ci consentirebbe di svolgere eventi ogni sera fino alle ore 03.00 del giorno successivo – sono state concesse soltanto due serate. Questa disparità di trattamento ci appare incomprensibile e ingiustificata, soprattutto alla luce del percorso autorizzativo che abbiamo seguito con scrupolo e trasparenza”. Capitolo chiuso? Non crediamo proprio ma staremo a vedere.