Da Mazara del Vallo alla Champions League, passando per Malta. È la traiettoria inattesa ma ricca di significato di Giacomo Modica, tecnico mazarese che ha guidato i maltesi dell’Hamrun Spartans a una storica qualificazione al secondo turno preliminare di Champions League, la massima competizione europea. Dopo il 2-0 subito all’andata contro i lituani dello Zalgiris Vilnius, i maltesi hanno ribaltato tutto nella gara di ritorno. E l’hanno fatto al termine di una maratona emozionante, decisa dopo ben 28 interminabili rigori: 11-10 il punteggio finale. E così l’Hamrun è il primo club nella storia di Malta a raggiungere il secondo turno di Champions. “La nostra vita professionale è quella di avere un obiettivo che per tutti è uguale, ovvero arrivare ai massimi livelli. C’è chi ci arriva e chi non ci arriva. Le ambizioni sono uguali per tutti: Nazionale, Serie A e Champions. Io sto coltivando questo mio sogno”, ci racconta Modica con determinazione. “Sono ancora preliminari di Champions, ma è stato bello perché abbiamo dato soddisfazione a un popolo e alla società”. Un traguardo costruito con pazienza, determinazione e qualità. “Devo ringraziare i ragazzi, nell’arco degli oltre 200 minuti, inclusi supplementari e rigori, abbiamo meritato un passaggio di turno perché tra andata e ritorno abbiamo fatto molto bene. Al ritorno abbiamo avuto un po’ più di fortuna, cosa che all’andata non avevamo avuto”. Sulla sequenza di rigori che ha scritto una pagina assurda di calcio europeo, Modica è chiaro: “I rigori sono stati infiniti, emozionanti, palpitanti e avvincenti. E soprattutto positivi per noi. Siamo felici e dobbiamo gioire per l’opportunità che abbiamo di continuare questa avventura”.
Nonostante l’euforia, il tecnico mazarese non perde la lucidità nel leggere il contesto maltese: “Per me il calcio è tutto uguale. Cambia la qualità, ma i campi sono uguali in Serie A, come in B, in C e all’estero. C’è anche un discorso di organizzazione, ovviamente a Malta non c’è un ranking altissimo e non ci sono squadre di prima fascia. Va messo a frutto tutto ciò che hanno come esperienza e ciò che posso portare io con le tematiche italiane, un po’ di organizzazione, professionalità e disciplina”. Chiamato a guidare l’Hamrun Spartans poco più di un mese fa, lo zemaniano Modica ha già scritto una favola: “Sono con loro da pochissimo tempo, cerco di dare un’impronta a quelle che sono le mie idee, le mie vedute e a quello che posso trasmettere. Dovrò anche farmi trasmettere quella che è la cultura sportiva qui, il modo di vivere il calcio. Stiamo ancora cercando di capirci”. Nel prossimo turno di Champions l’ostacolo saranno gli ucraini della Dinamo Kiev. Una sfida complessa, ma non impossibile.
“C’è un dislivello pazzesco a livello di tasso tecnico, ma potremo superare questo gap se saremo nelle condizioni di dare un’impronta importante a livello fisico. Siamo coscienti che ad affrontarsi saranno il gatto e il topo, ma nel calcio mai dire mai, a volte anche i migliori cadono. Loro sono migliori di noi, speriamo di fargli uno sgambetto. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi, ci servirà un’iniezione di fiducia, per noi e per tutto l’ambiente”. Infine, Modica ha una dedica dal sapore personale: “Un traguardo che dedico alla mia famiglia che soffre sempre tanto. Sono un papà e un marito non presente, la mia famiglia ha sofferto tanto per la mia assenza. Abbiamo fatto tanti sacrifici, queste sono piccole gioie della vita e le condivido con la parte più intima della mia famiglia, con chi mi vuole bene e con chi mi ha dato l’occasione di fare questa esperienza importante. Non ho vendette né ripicche da consumare, mi ritengo una persona felice per quello che faccio”. L’impresa di Modica e dei suoi ragazzi è una pagina che il calcio maltese non dimenticherà. Una storia di coraggio, lavoro e ambizione, scritta con la penna di un mazarese che ha portato anche la sua terra nel cuore della Champions.