Il punto è uno e uno soltanto: in questa città, in questa Trapani capoluogo di provincia e presunta avanguardia di prosperità e civiltà, nessuno – e dico nessuno – si cura dei suoi randagi.
E ce ne sono tanti. Decine? Centinaia? Anime che vagano ogni giorno per le trazzere, ma anche per le vie trafficate della città, senza che nessuno, pare, se ne accorga.
E hai voglia a chiamare i vigili, che tanto non rispondono; l’assessore di riferimento, che sta partendo o ha altro da fare; o i volontari, che tanto eventualmente non saprebbero dove metterli. O ancora, quelli che ti dicono che i randagi ognuno se li prenda a casa propria, perché il Comune non può essere responsabile per tutti loro. Dipende da chi ti risponde al telefono.
Vorrei dare una notizia, semplice e chiara:
Il Comune – chiunque esso sia – è responsabile per TUTTI i randagi che circolano sul proprio territorio di competenza.
E aggiungo, per i più distratti: qualora un randagio dovesse arrecare danno a qualcuno, a risponderne sarebbe il sindaco pro tempore, personalmente.
Detto questo, e fatte le dovute specifiche, mi trovo a segnalare – rigorosamente a vuoto – settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno, situazioni che hanno dell’incredibile.
Il Comune di Trapani non ha un canile, e dunque i cani non sappiamo dove metterli.
Non è vero. Il Comune di Trapani un canile ce l’ha, ed è anche costato milioni di euro, ma non si capisce perché, a distanza di 12 anni, sia ancora chiuso.
Sì, le reti vanno cambiate perché le normative europee sono cambiate.
Sì, perché non c’è il collegamento con la rete idrica, ma adesso risolviamo con le cisterne interrate.
Sì, perché adesso diventiamo tutti biondi e il problema si risolve da solo.
Di fatto, siamo ostaggi a casa nostra.
Con i nostri cani d’affezione non possiamo uscire per strada, per evitare aggressioni e “questioni”.
Ho un cane maschio, abbiate pazienza. E se fosse femmina, vi assicuro, sarebbe peggio.
Peraltro, non li possiamo nemmeno curare e nutrire, perché altrimenti da casa usciamo con la mongolfiera.
Ora, giusto per capire:
– L’assessore non risponde, o risponde che il canile ancora non c’è;
– I volontari sono volontari, e il rifugio di via Tunisi è un rifugio per cani malati o incidentati, e non può prenderli tutti.
(Tipo che un cucciolo, tre ore dopo la segnalazione, tenta di attraversare la strada e viene schiacciato da un’auto: allora sì, si può intervenire?)
I vigili urbani? Manco con le cannonate rispondono ad alcuna chiamata. E se rispondono, dicono che hanno fatto il sopralluogo e non li hanno trovati.
Io ci ho messo due minuti e mezzo per trovarli e fotografarli.
Domanda? Ma siete seri?
Evidentemente no. Non siete né seri, né credibili.
E di questo mi rammarico: per voi, e per le anime randagie destinate all’estinzione, che non avete mai neanche tentato di salvare.
Perché non fanno audience, perché non producono voti, perché non parlano, e dunque non esistono.
Mi spiace. Stavolta, li facciamo parlare, nella nostra lingua e con i nostri mezzi.
Hai visto mai!