Separazione delle carriere, anche i magistrati siciliani scioperano. E’ scontro col Governo Meloni

redazione

Separazione delle carriere, anche i magistrati siciliani scioperano. E’ scontro col Governo Meloni

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giovedì 27 Febbraio 2025 - 11:47

È indetto per oggi lo sciopero dei magistrati, organizzato dall’Anm, associazione nazionale magistrati, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Si prevedono aule deserte e udienze che verranno rinviate anche se l’adesione non sarà totale. La decisione di scioperare desta notevoli perplessità tra gli avvocati. Anche nei Tribunali di Trapani e Marsala si sciopera. La decisione di scioperare contro l’iniziativa legislativa avente ad oggetto la riforma costituzionale della separazione delle carriere dei magistrati e del sistema disciplinare, l’ANM, a tutti gli effetti, ha scelto di assumere il ruolo proprio di un sindacato di categoria. E’ già da tempo che i magistrati si battono per la separazione delle carriere e per chiedere al Governo maggiori tutele della professione.

Sono decine le iniziative e gli eventi in programma oggi nelle varie città italiane, con il clou in programma a Roma in mattinata. Prima un flash mob sulla scalinata della Corte di Cassazione, con i magistrati che indossano una coccarda tricolore sulla toga e hanno in mano una copia della Carta. A seguire pm e giudici si sposteranno in una sala del cinema Adriano, proprio di fronte il palazzo della Corte, dove si terrà l’assemblea pubblica aperta alla società civile, con i vertici dell’Anm, magistrati e cittadini. Anche a Milano è in programma un flash mob davanti al Palazzo di Giustizia, seguito da un’assemblea in Aula Magna. In alcune città sono stati organizzati eventi con gli studenti delle scuole superiori e universitari.

Una mobilitazione su larga scala che si inserisce nello scontro con la maggioranza di governo e che arriva a meno di una settimana dall’incontro con la premier Giorgia Meloni, in programma il 5 marzo e al momento ancora confermato. Un appuntamento definito dal segretario dell’associazione nazionale magistrati, “… un’occasione di confronto per cercare di spiegare ancora una volta le nostre ragioni rispetto alle obiezioni che poniamo sulla riforma e anche per far capire meglio che non siamo nemici della nazione ma persone che svolgono una funzione delicata che è quella di garantire i diritti dei cittadini”. Maruotti ribadisce, inoltre, che la separazione delle carriere “non incide sullo status dei magistrati ma mira a riscrivere un pezzo della Carta costituzionale e lo si sta facendo – sottolinea – in un modo non del tutto condivisibile. Alla Camera dei deputati in prima lettura si è andato avanti con un testo blindato. Noi pensiamo che le modifiche della Costituzione richiederebbero quantomeno un maggiore confronto e ascolto”. Parole rispedite al mittente dal governo con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: “Le riforme costituzionali avremmo avuto il piacere di farle coinvolgendo tutte le categorie, credo che le abbiamo sollecitate e credo che non sempre abbiano raccolto la nostra sollecitazione“. E poi assicura: “Non c’è nessun intervento punitivo nei confronti della magistratura, nessuno spirito di rivalsa” e l’accusa di voler sottoporre il pm all’esecutivo è “decisamente strumentale”.

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