Da tre anni co-portavoce regionale di Europa Verde in Sicilia, nel corso dell’ultima assemblea nazionale che ha ridisegnato gli organigrammi dirigenziali del partito la marsalese Antonella Ingianni è stata inserita all’interno della Direzione nazionale.
E’ un incarico prestigioso, che riconosce il lavoro fatto da Europa Verde in Sicilia. Che momento sta vivendo il partito in questa fase?
Nel 2022, con Alleanza Verdi Sinistra, la Sicilia ha contribuito a portare in parlamento 16 eletti. Un risultato che, dopo 14 anni di assenza, sancisce il ritorno dei Verdi alla Camera e al Senato. La riorganizzazione del partito sul territorio e l’affrontare la grande questione climatica con approccio scientifico, uscendo dalla logica degli slogan, è stata la ricetta siciliana. Un processo partito dal basso e che, nel corso degli ultimi 3 anni, ha portato i Verdi siciliani ad essere sempre più apprezzati come in modo tangibile dimostrano i risultati delle elezioni europee. Una visione che mette insieme economia e ambiente, giustizia climatica e giustizia sociale, abbattimento delle emissioni e rispetto del lavoro è la vera novità, abbiamo fatto un percorso che reinterpreta l’ecologismo coniugando la imprescindibile conservazione della natura con l’economia basata sulla sostenibilità sociale e ambientale. Siamo quelli che difendono le Riserve naturali e che vogliono dare risposte alla povertà, che vogliono far capire a imprese e famiglie che investire sulle rinnovabili vuol dire abbassare il costo dell’energia.
Come ritiene di poter dare maggiore visibilità alle criticità siciliane all’interno della Direzione Nazionale?
Contribuendo a rinforzare con apporti specifici un tema fondamentale per la Sicilia: i soldi che il governo Meloni vuole destinare al Ponte servono per emergenze vere come l’acqua, la mobilità, il consumo di suolo, la desertificazione. Ribadendo, affinché diventino argomenti del dibattito politico nazionale, che la Sicilia non ha bisogno di depositi di rifiuti radioattivi e di inceneritori – solo Schifani ne sente il bisogno – ma di cura del paesaggio e di riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti secondo i principi dell’economia circolare e non secondo logiche criminali.
Si avvicinano le elezioni amministrative a Marsala, e probabilmente anche le provinciali. Come si sta preparando il partito a questo duplice appuntamento?
Conoscenza, entusiasmo, organizzazione sono aspetti di cui in Europa Verde si parla molto. Ci prepariamo andando in direzione ostinata e contraria rispetto alla deriva a destra. In Europa Verde convergono sempre più energie pulite, uomini e donne di indiscussa onestà, capacità, empatia che immaginano veri processi di cambiamento delle città con lungimiranza e senso di responsabilità e che sono capaci di suscitare motivazioni che rendano possibile una svolta. Quale migliore modo di prepararci agli appuntamenti elettorali? Certamente e convintamente intendiamo dedicare molta attenzione al popolo dell’astensionismo, per riportare al voto chi ha scelto di non votare. Le nostre città hanno bisogno urgente di luoghi dove i cittadini si possano incontrare stabilendo sia relazioni intellettuali che affettive, di cantieri dove si parli di modelli di consumo diversi da quelli a cui siamo assuefatti, di spazi in cui si compongano proposte. Nelle nostre liste ci saranno persone capaci di rappresentare tutto questo.