Via D’Amelio, all’aeroporto di Palermo svelata opera “Dei di Lava”

redazione

Via D’Amelio, all’aeroporto di Palermo svelata opera “Dei di Lava”

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venerdì 19 Luglio 2024 - 15:45

PALERMO (ITALPRESS) – E’ stata svelata all’aeroporto internazionale ‘Falcone Borsellinò di Palermo l’opera “Dei di lava: Paolo Borsellino e Giovanni Falcone”, nel giorno del trentaduesimo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui morirono anche i cinque agenti della scorta. Il lavoro dell’artista Edoardo Puglisi è dedicato ai due giudici uccisi dalla mafia nel 1992, a cui è intitolato lo scalo siciliano.
L’opera è stata donata alla Fondazione Federico II, presieduta da Gaetano Galvagno che, in accordo con la Gesap, società di gestione dello scalo aereo palermitano, guidata da Salvatore Burrafato, ha scelto di esporla nel terminal passeggeri da cui nel 2024 transiteranno circa nove milioni di passeggeri (un milione solo nel mese di luglio).
All’iniziativa, oltre all’artista, hanno partecipato il presidente di Gesap Burrafato, il deputato regionale Fabrizio Ferrara, l’assessore alle Partecipate e alla Legalità del comune di Palermo, Brigida Alaimo, il sindaco di Cinisi, Vera Abbate e l’assessore allo Sport del comune di Cinisi, Gioacchino Migliore.
Puglisi è riconosciuto in tutto il mondo (meno nella sua Sicilia) come uno fra i maggiori esponenti, nel panorama internazionale, del nouveau rèalisme, oltre ad essere uno degli ultimi artisti storici viventi.
Nato a Catania, nel 1936, da una nobile famiglia patriarcale, Edoardo Puglisi, ha lasciato molto giovane la sua Isola per girovagare da artista “bohemienne” geniale e scapestrato tra Milano, Parigi, Teheran e Belgrado.
Il ciclo di opere in questione, “Dei di Lava” di Edoardo Puglisi, nasce alla fine degli anni ’90. Un movimento viscerale lo induce ad esteriorizzare la parte lavica ed irruente del Sè, i due lati di una stessa identità. Dopo un lungo esilio mentale dai conflitti con la sua terra natia, Puglisi ritorna a sentirsi figlio dell’Etna.
Gli Eroi siciliani, Borsellino e Falcone, resuscitano dalla cenere, in questo caso la cenere vulcanica, per proclamare un monito: “Quando un popolo non segue l’esempio dei suoi eroi è destinato a piangere continuamente sangue”.
“Abbiamo accolto con grande emozione la donazione alla Fondazione Federico II Di questa opera da parte dell’artista Edoardo Puglisi – afferma Gaetano Galvagno, presidente della Fondazione Federico II -. Scegliere di esporla all’aeroporto assume diversi significati: è un altro piccolo tassello per non dimenticare il sacrificio di due eroi della lotta alla mafia in un luogo da cui transitano milioni di persone di ogni nazionalità. Inoltre, riteniamo sia il posto ideale per l’omaggio ad un artista che, partendo dalla sua Sicilia, ha iniziato un viaggio artistico internazionale e che, alla fine, è tornato in Sicilia. Un artista che, dunque, merita il plauso della sua Terra natìa”.
“La memoria è fondamentale, e celebrarla è necessario per educare le generazioni future al concetto di legalità – dice Salvatore Burrafato, presidente di Gesap – Ricordare con un’opera d’arte due grandi figure simbolo di legalità e della lotta alla mafia, proprio nell’aeroporto a loro intitolato, ci riempie di orgoglio”.
Attraverso il sanguinamento dell’immagine, Puglisi, immortala fantastici Dei, tracciati con la lama feroce della pittura d’azione secondo una vigorosa sicilianità. Gli Dei di Lava, sebbene abbiano all’attivo alcune importanti esposizioni in Francia, non sono mai stati esposti in Sicilia. Nel 2008 vengono esposti in Bretagna presso la Mantovani Galerie, nel 2010 un’intera sala del Museo d’arte Moderna (Espace Riquet) di Bèziers è dedicata a questi divini custodi dell’inconscio, durante la grande antologica di 150 opere, “Les èclats d’une Couleur Sonore”, presentata in catalogo dal critico Gèrard Xuriguera. Nel 2016, gli Dei di Lava, fanno la loro prima apparizione sulla Montaigne Noire, a Labastide-Rouairoux presso la Galleria Boulang’Art di Una Zandmane.
“L’alba è quella linea del giorno sospesa sull’eterno.” – scrive la giornalista e antropologa Rita Patanè – ed è in questo momento magico che, sul Versante Sud dell’Etna, esattamente sui Crateri Silvestri, all’alba dello scorso 22 settembre 2023, viene ripresa dal regista Vladimir Di Prima, per il docufilm sulla vita dell’artista, l’eccezionale performance “Alla ricerca di Dei ed Eroi di Lava” -. Finalmente l’Etna accoglie nel suo grembo Edoardo Puglisi ma soltanto dopo aver dipinto tra gli Dei anche gli Eroi (Falcone e Borsellino).
Ecco che i tentacoli della “piovra” vengono bruciati da un flusso fertile di lava che purifica ed abbraccia, dall’occidente all’oriente della Sicilia, ogni suo figlio. Un rito di purificazione da cui sorgono incontaminati i sentimenti della giustizia, dell’onestà, della legalità. E’ come se un singulto giunto dal profondo del vulcano proiettasse i lapilli di un fasto incandescente e umanamente irreprensibile. La vita immolata dei nostri Eroi si eleva alla potenza dell’immortalità, e il loro sguardo, perpetuato fino al nucleo dell’anima, continua ad operare, a parlare, esplosione dopo esplosione, verso la redenzione della coscienza collettiva.
Ma il flusso dell’opera è ancora in movimento, “Dei di Lava: Paolo Borsellino e Giovanni Falcone” ha ancora tanto da raccontare e la sua voce deve diventare un monito immortale. Il luogo più adatto, allora, è proprio uno scalo internazionale dove potrà parlare a milioni di persone senza esaurire la sua forza magmatica e creativa. E l’Etna, in questi giorni, con le sue alte fontane di lava, rende omaggio ad un’opera che viene dal suo ventre e che è destinata all’Immortalità.

– Foto: ufficio stampa Fondazione Federico II

(ITALPRESS).

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