Mercato abusivo del pesce trapanese, furgoni non adeguati e prodotti non tracciati

redazione

Mercato abusivo del pesce trapanese, furgoni non adeguati e prodotti non tracciati

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lunedì 11 Marzo 2024 - 10:06

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani e della Sezione Operativa Navale, coadiuvati dal personale del Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’Asp di Trapani, nella notte scorsa, hanno dato corso ad un’attività operativa volta alla repressione di un vero e proprio mercato abusivo del pesce. L’attività info-investigativa esperita dalla fiamme gialle trapanesi, ha consentito di scoprire che, da tempo, una moltitudine di soggetti economici davano vita ad un organizzato commercio abusivo di pesce, proveniente prevalentemente da Mazara del Vallo. Le modalità di vendita erano sempre le medesime: appuntamento in un piazzale della città a notte fonda, quando, probabilmente, si sperava di essere invisibili agli occhi degli organi deputati al controllo.

Il pescato, trasportato in furgoni non sempre adeguatamente refrigerati o non adeguatamente confezionato, veniva distribuito agli avventori costituiti sia, e principalmente, da venditori abusivi che da privati cittadini i quali, conoscendo l’esistenza di tale commercio, provvedevano a rifornirsi per un consumo personale.

Al fine di garantire un presidio “preventivo” idoneo a conseguire un effetto deterrente rispetto a condotte illecite che possano determinare ripercussioni anche sulla salute dei consumatori, i finanzieri hanno deciso di intervenire, avviando un’apposita operazione che, per la trasversalità dei controlli ispettivi condotti, ha consentito di appurare varie violazioni fra le quali quelle relative alle norme igienico sanitarie e quelle conseguenti l’impiego di lavoratori non in regola.

In totale sono 8 gli operatori economici del settore controllati e ben 7 (sette) di loro sanzionati con pesanti violazioni.

L’operazione di servizio condotta dai militari ha consentito di rilevare:

3 commercianti totalmente abusivi e sconosciuti al fisco;

una mancata installazione del registratore di cassa;

6 violazioni in materia di legge sanitarie e di etichettature e tracciabilità del prodotto;

ulteriori 6 violazioni in materia di codice della strada riconducibili ai requisiti relativi al trasporto di alimenti.

Infine, veniva rilevata anche la presenza di 3 lavoratori completamente in nero, in relazione ai quali veniva applicata la c.d. maxisanzione nei confronti di due distinte aziende, di cui una proposta per la sospensione della licenza. Ammonta a mezza tonnellata il pesce sequestrato che, dopo essere stato giudicato idoneo al consumo da parte del personale ASP di Trapani, è stato devoluto in beneficenza ad enti caritatevoli.

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