Per quattro anni alla Camera dei Deputati con il Movimento 5 Stelle, l’onorevole Caterina Licatini ha adesso una nuova casa politica: la Nuova Dc di Totò Cuffaro. Dopo aver seguito Luigi Di Maio nella poco fortunata esperienza di Impegno Civico mancando la rielezione, l’ex deputata di origini mazaresi (da anni residente a Bagheria) ha scelto di riposizionarsi. Qualche mese fa sembrava vicina al movimento di Cateno De Luca, successivamente ha deciso di sposare l’iniziativa dell’ex presidente della Regione, che sta lavorando per rinverdire la storica tradizione dello scudo crociato in Sicilia dopo alcuni anni oblìo e che intende puntare con decisione al prossimo appuntamento elettorale con le elezioni europee, fissate per il 9 giugno del 2024. In quest’ottica, il segretario Stefano Cirillo ha nominato Caterina Licatini responsabile regionale del dipartimento territorio e ambiente della nuova Dc. L’ex pentastellata si è dichiarata “onorata per la nomina e contenta per il nuovo percorso”.
La Licatini fu eletta nel 2018 alla Camera dei Deputati all’interno della circoscrizione Sicilia 1, che comprende la provincia di Trapani e parte di quella di Palermo. Il suo approdo alla Nuova Dc costituisce l’ennesimo atto della diaspora dei portavoce pentastellati trapanesi, che hanno per lo più scelto nuove avventure politiche dopo essere stati eletti con l’obiettivo dichiarato di contribuire al cambiamento della classe dirigente espressione del territorio.
Per due volte eletto all’Ars, la prima volta subentrando al dimissionario Sergio Troisi, il mazarese Sergio Tancredi ha preso le distanze dal movimento creando Attiva Sicilia assieme alla collega alcamese Valentina Palmeri (poi passata ai Verdi). Tancredi si è candidato lo scorso anno alle regionali con Fratelli d’Italia, giungendo terzo alle spalle di Nicola Catania e Giuseppe Bica.
Ha preso le distanze dal movimento 5 Stelle anche un altro ex parlamentare alcamese Antonio Lombardo: eletto come la Licatini nel 2018 alla Camera, anche lui decise di seguire Luigi Di Maio ricandidandosi lo scorso anno alle politiche con Impegno Civico, senza però ottenere la rielezione. Risale al 2018 anche l’elezione in quota M5S di Piera Aiello nel collegio di Marsala. Anche la testimone di giustizia, originaria di Partanna, ha progressivamente preso le distanze dal movimento, aderendo al gruppo Centro Democratico per poi scegliere Italia dei Valori. Nel 2022, tuttavia, finì per ricandidarsi alle politiche con l’Unione Popolare di Luigi De Magistris, rimanendo fuori dal Parlamento. Sempre nel 2018, anno del boom pentastellato in Sicilia, fu eletto al Senato anche Franco Mollame, originario di Partinico e candidato nella circoscrizione che comprendeva le province di Trapani e Palermo. Due anni fa fece scalpore il suo trasloco alla Lega di Matteo Salvini. Nel 2022 dice addio anche al Carroccio per aderire al movimento Italia al Centro del governatore ligure Giovanni Toti.
Anche l’europarlamentare alcamese, Ignazio Corrao, eletto due volte a Bruxelles, ha deciso di lasciare nel 2020 il Movimento 5 Stelle, iscrivendosi al gruppo ambientalista in seno al Parlamento Europeo, ufficialmente in dissenso sulla posizione adottata dal secondo governo Conte sul Mes.
E’ invece durato tre giorni l’abbandono del M5S dell’altra deputata mazarese eletta nella scorsa legislatura, Vita Martinciglio: comunicata la sua adesione al gruppo di Luigi Di Maio, nel giro di 72 ore annunciò di voler tornare sui suoi passi. Ricandidata alla Camera nel 2022, non ottenne la rielezione nel collegio di Marsala in cui la maggioranza dei consensi andò a lady Berlusconi, Marta Fascina.
A livello regionale il caso più eclatante è stato senz’altro quello di Giancarlo Cancelleri: per due volte candidato alla presidenza della Regione Siciliana, viceministro e sottosegretario nella scorsa legislatura, la scorsa estate ha lasciato la sua casa politica d’origine per iscriversi a Forza Italia, con la benedizione del presidente Renato Schifani.
Sempre coerente con la sua appartenenza al Movimento 5 Stelle, invece, l’ex senatore trapanese Vincenzo Maurizio Santangelo. Eletto nel 2013 e nel 2018 a Palazzo Madama, per la regola dei due mandati non è stato ricandidato nel 2022 ma attraverso i social continua a sostenere il progetto pentastellato guidato da Giuseppe Conte.