L’ex deputato regionale Girolamo Fazio, già sindaco di Trapani, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi per il reato di corruzione. La sentenza, del tribunale del capoluogo, è stata emessa nel pomeriggio di oggi venerdì 27 ottobre.
L’ex parlamentare era imputato nel processo per la cosiddetta “Tangentopoli del mare”, ossia un giro di mazzette per i collegamenti con le isole minori. Fazio è stato, invece, assolto dagli altri capi di imputazione: traffico illecito di influenze e violazione del segreto d’ufficio.
I pubblici ministeri, Franco Belvisi e Brunella Sardoni, nel corso della requisitoria, avevano chiesto una condanna a nove anni. Per Girolamo Fazio è scattata, inoltre, l’interdizione dai pubblici uffici per la durata per la durata di 5 anni e la confisca di 200mila euro.
Secondo l’accusa Fazio era “ la longa manus dentro gli uffici del Dipartimento Trasporti della Regione degli armatori della Liberty Lines (ex Ustica Lines). Per i Pm, inoltre, l’imputato avrebbe fatto mercimonio del proprio incarico di parlamentare a favore della nota ditta Stefania Mode, tra le più importanti aziende per il commercio on line di marchi internazionali.
A leggere la sentenza il presidente del Collegio, Agate.
I guai giudizari per Girolamo Fazio iniziarono nel 2017 quando venne arrestato dai carabinieri di Trapani, assieme all’armatore Ettore Morace. L’attività investigativa, condotta dai militari dell’Arma portò alla luce un giro di mazzette alla Regione in cambio di favori sui contributi pubblici elargiti per i collegamenti con le isole minori.
Nell’inchiesta venne coinvolto anche il patron dell’Ustica Lines Vittorio Morace poi deceduto la cui posizione venne stralciata. Il figlio Ettore, invece, patteggiò una condanna.
Quantificati in circa 200 mila euro i danni alla Regione e in 50 mila euro quelli alla presidenza della Regione Sicilia.