Vent’anni per ‘I Musicanti di Gregorio Caimi’, un viaggio di tradizioni e amore per la Sicilia. L’intervista

redazione

Vent’anni per ‘I Musicanti di Gregorio Caimi’, un viaggio di tradizioni e amore per la Sicilia. L’intervista

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martedì 17 Ottobre 2023 - 07:00

Navigare nel mare di suoni, colori e suggestioni del Mediterraneo da 20 anni, dove l’approdo è a Capo Boeo. E’ il viaggio intrapreso da 4 lustri da “I Musicanti di Gregorio Caimi”, una delle band più longeve del nostro territorio che proprio quest’anno celebra i 20 anni dalla nascita con un album pubblicato in digitale in 240 paesi (etichetta EmdabliuEm) e un vinile ben confezionato. Un percorso che ricordiamo con il suo ‘padre-fondatore’, il musicista Gregorio Caimi.

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20 anni di Musicanti come li descriveresti in poche righe?

Incredibile, 20 anni. Non ce ne siamo resi neppure conto. E’ stato un susseguirsi di progetti fin dal primo disco ‘‘a testa mi rici’ in cui abbiamo raccontato la Sicilia dal nostro punto di vista. Abbiamo realizzato 8 dischi e vogliamo raccontare ancora tanto. In ‘Venti’ abbiamo raccolto 10 brani contenuti in album precedenti che denotano la nostra evoluzione, dal periodo più etnico ad “Arsura” che è stato uno spartiacque, anche grazie agli arrangiamenti di Alfredo Giammanco, prendendo una direzione world con l’inserimento dell’elettronica tra gli strumenti etnici e tradizionali. Insomma, ci siamo aperti al mondo.

Che eredità hanno lasciato al vostro percorso figure come Renzino Barbera, Rosa Balistreri o Ignazio Buttitta?

Tra il 2006 e il 2007 abbiamo portato in scena ‘La mia vita vorrei scriverla cantando’ dedicato a Buttitta che è stato determinante. Tuttora il lavoro dei Musicanti è improntato su queste figure rappresentative che ci hanno ispirato nei nostri spettacoli e nella musica. Dobbiamo dire grazie a Roberto Sottile che ci ha inserito in un circuito di gruppi siciliani che ci hanno permesso di collaborare con l’Università di Palermo dove siamo stati oggetto di tesi universitarie. Qui abbiamo conosciuto un mondo di cantastorie e musicisti siciliani come Nonò Salamone che è presente nel disco ‘Genti’ e in ‘Venti’. Ha registrato a Marsala con noi e ci ha permesso di allargare il ventaglio di conoscenze. Per questo nell’ultimo album ci sono tanti ospiti, come Carlo Cattano, Enzo Augello, Daniele Errera, Giovanni Gulino, Cico Messina…

Gregorio Caimi

Non avete però tralasciato la parte inedita delle vostre composizioni. C’è già in preparazione qualcosa di nuovo?

Sì, ma poi bisogna sempre cercare che l’idea si concretizzi in qualcosa di più strutturato. Pensiamo a un nuovo disco con nuove sonorità e partecipazioni.

Uno degli ultimi lavori è con la regista, attrice e autrice Luana Rondinelli in “Sciara. Prima c’hagghiorna”. Volete dedicarvi più al teatro-canzone?

Negli anni abbiamo collaborato con tanti attori e attrici, abbiamo messo in scena anche ‘Figli di Rosa e Ignazio‘ con Guglielmo Lentini e Rosario Lisma fino all’ultimo con Luana in cui abbiamo raccontato un periodo importante della nostra isola dopo la seconda guerra mondiale e con le guerre di mafia. A noi piace raccontare la Sicilia, che sia in un concerto o uno spettacolo l’importante è unire la musica ad altre forme d’arte.

L’immagine di copertina del vinile è una rosa dei venti che vi ha portato in altri luoghi. Quale momento dal vivo ricordi con emozione?

Ce ne sono tanti. E’ stato bello portare la Sicilia fuori dallo Stretto; è uno dei nostri scopi portare la Sicilia bella, culturale e musicale fuori dalla Regione. Lo abbiamo fatto all’Expo di Milano, a Perugia la scorsa estate e all’Auditorium Parco della Musica di Roma all’inizio del 2020: essere lì e leggere il nostro nome in programma è stato emozionante, così come condividere il palco con gli amici ‘Milagro Acustico’ e l’interprete Marwan Samer.

Come vedi oggi la musica popolare siciliana?

E’ un momento florido per gli artisti siciliani e per chi fa musica siciliana. Oggi uno come Mario Incudine riesce a portare la Sicilia in Italia e in Europa. E’ bello quando è possibile esprimersi nella propria lingua, ovvero il dialetto. La rete aiuta ad emergere e poi sono convinto che in questa terra ci sia tanto materiale umano, tanti artisti bravi e realtà valide. Bisogna però organizzare progetti e portarli avanti.

Il prossimo impegno dei Musicanti è in cantiere?

Alcuni progetti sono ancora in una forma embrionale e non li anticipo, però stiamo lavorando a qualcosa di bello e importante che spero si realizzi e che ci porterà lontano…

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