Giorno della Liberazione, le alte cariche istituzionali spaccate. La Russa omaggia l’anti-comunismo

redazione

Giorno della Liberazione, le alte cariche istituzionali spaccate. La Russa omaggia l’anti-comunismo

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martedì 25 Aprile 2023 - 08:50

Bisogna “tenere viva la memoria” delle atrocità nazi-fasciste ma soprattutto non dimenticare quanti lottarono e “permisero la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista”.

Con questo semplice ragionamento il presidente della Repubblica anticipa le celebrazioni del 25 aprile che mai come quest’anno, con l’avvento di un governo dichiaratamente di “destra-centro”, disegnano un Paese spaccato da lacerazioni antiche, evidentemente non del tutto superate.

C’è spaccatura, oggi, anche sul fronte degli eventi del 25 Aprile. Il presidente della Repubblica Mattarella è in Piemonte, con una tappa simbolica a Boves, teatro della prima strage compiuta in Italia dai nazisti (24 civili trucidati, 350 case date alle fiamme) eseguita il 19 settembre del 1943 per punire gli italiani traditori dell’8 settembre.

Ignazio La Russa

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa invece, vola oltre confine, a Praga, per omaggiare la figura di Jan Palach, il giovane cecoslovacco diventato simbolo dell’anti-comunismo perché il 16 gennaio 1969 si suicidò dandosi fuoco per protestare contro l’invasione sovietica proprio in piazza san Venceslao dove il presidente del Senato depositerà una corona. Resta da segnalare che La Russa a Praga visiterà anche il campo di concentramento di Theresienstadt. Solo una breve tappa a Roma per lui.

Giorgia Meloni si limita alla parte strettamente istituzionale del passaggio all’Altare della Patria insieme al capo dello Stato, lo stesso La Russa e al presidente della Camera Lorenzo Fontana.

L’Associazione Nazionale Partigiani (Anpi), da sempre memoria e motore delle celebrazioni della Liberazione, attacca la seconda carica dello Stato: “Mi ha colpito che il presidente del Senato domani si recherà a Praga a rendere omaggio a Jan Palach che è sicuramente un eroe della libertà: ma ci sono altri 364 giorni all’anno per farlo. Sarebbe stato più logico portare un fiore dove c’è stato l’eccidio delle Fosse Ardeatine o l’eccidio di Marzabotto o di Sant’Anna di Stazzema“, ha polemizzato il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.

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