La settimana appena trascorsa è stato caratterizzato dalla presenza, in provincia di Trapani, di 11 tra giornalisti e travel blogger provenienti da Canada, California, Inghilterra, Germania, Paesi Bassi, Finlandia, Croazia, Grecia e Spagna, che hanno girato numerose attrazioni del territorio che poi racconteranno sui loro canali social e sui blog.
Approfittando delle favorevoli condizioni climatiche, i citati travel blogger hanno visitato il Museo del Sale di Nubia, i sentieri medievali di Erice, lo Stabilimento Florio a Favignana, le coste di San Vito Lo Capo, la Riserva dello Zingaro, Scopello, Castellammare del Golfo, Trapani, Salemi, il Cretto di Burri a Gibellina, il Museo del Satiro a Mazara del Vallo, ma anche i luoghi di maggiore interesse di Valderice, Custonaci e Buseto Palizzolo.
Nel programma del tour non si legge nulla a proposito di Segesta (che proprio la settimana scorsa ha avuto la sua vetrina nazionale ospitando i Gazzetta Sports Awards, che verranno trasmessi il 31 ottobre su La 7), né di Selinunte, il parco archeologico più grande d’Europa. Fuori dagli itinerari anche Marsala, la città più popolosa della provincia e ricca di attrazioni storico-naturalistiche (Mozia, lo Stagnone, il parco archeologico), architettoniche (il barocco del centro storico) e delle sue Cantine storiche.
La spiegazione di tutto ciò si trova nelle dichiarazioni rilasciate dalla presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale, Rosalia D’Alì, che a proposito dell’iniziativa International Fam Trip ha sottolineato che si tratta di «un’azione di internazionalizzazione alla quale hanno creduto alcuni Comuni sostenitori del Distretto». Di fatto, gli 11 influencer sono stati accompagnati a vedere solo le attrazioni legate alle città della provincia in regola con i pagamenti con le quote del Distretto Turistico, le altre sono rimaste fuori, sulla scia del ragionamento seguito anche per lo spot promozionale del trapanese realizzato lo scorso anno.
Per quanto riguarda Marsala, come conferma l’assessore al turismo Oreste Alagna, si tratta di una controversia che si trascina da anni. “Abbiamo ereditato un debito con il Distretto di 180 mila euro, risalente all’amministrazione Di Girolamo. Abbiamo fatto una proposta per dilazionare il pagamento delle quote pregresse e i nostri uffici stanno cercando di superare le criticità”, spiega Alagna, che esprime comunque rammarico per la decisione del Distretto di non coinvolgere il Comune di Marsala nell’attività promozionale tenutasi nei giorni scorsi. Al momento, l’amministrazione lilybetana risulta indietro, dunque, delle quote del 2020, ma anche di quelle del 2021 e del 2022.
Da un lato, il ragionamento del Distretto – riservare le azioni di promozione territoriale a chi sostiene economicamente questo strumento – appare anche comprensibile; dall’altro lato, tuttavia, è innegabile che una promozione incompleta del territorio sia un mezzo autogol, perchè finisce per privare influencer, giornalisti specializzati e travel blogger di esperienze e visioni caratterizzanti dell’identità trapanese. L’ennesima dimostrazione di come l’invito a fare squadra, spesso reiterato in questi anni, si scontri con una difficoltà di fondo che questo territorio fatica a scrollarsi di dosso.