Enzo Maggio, attivo nella CIA per l’ambito agricolo cittadino, esprime alcune riflessioni politiche sulla sinistra petrosilena e in particolare sulle vicende legate alla spaccatura in seno al PD.
“Nel 1976 sono entrato come simpatizzante nel PCI; con tanta passione si discuteva, si affrontavano i problemi del lavoro, le problematiche del paese e si diceva, quasi sempre nelle riunioni, di allargare il partito, di trovare nuovi tesserati, di dare spazio ai giovani facilitandogli l’ingresso e attraverso il coinvolgimento e la formazione sul campo, potevano diventare dirigenti dello stesso partito. Facendo tanta gavetta, dirigenti ci si diventava veramente attraverso congressi di qualsiasi livello. Erano i tempi di Enrico Berlinguer, ma sono stati pure i tempi Di Natta, di Occhetto e di altri dirigenti del Partito a livello nazionale. Quali sono i veri motivi del polverone in atto da alcune settimane, a livello locale, a proposito delle vittorie e delle sconfitte di una lista rispetto a un’altra, chi sono gli avversari della sinistra? Dal 1976 mi hanno sempre detto che sono le destre; desidero, pur non essendo iscritto da qualche anno in nessun partito e nemmeno al PD, che prevalesse l’idea di un confronto democratico fra tutti coloro che hanno una vera idea della politica, e che ognuno esprimesse liberamente dei concetti che aiutino a sciogliere anche i dubbi per le scelte fatte in maniera diversa, altrimenti chi ha ancora delle simpatie verso la sinistra, può decidere di non votare più questi partiti e di continuare con l’astensionismo”.