Il giudice collegiale del Tribunale di Marsala, presieduto da Alessandra Camassa, ha condannato C. M., bidello di 62 anni, accusato dei reati di violenza sessuale tentata ai danni di una minorenne (articoli 61 n. 5, 56 e 609 quater del Codice Penale), nonchè del reato di atti sessuali con minore al fine di farla assistere (art. 61 n.5 e 609 quinquies).
La vicenda giudiziaria ha preso il via con la denuncia della famiglia della ragazzina, che all’epoca dei fatti, nell’inverno tra il 2019 e il 2020, aveva subito un tentativo di violenza da parte dell’imputato, che era anche un grande amico dei genitori della minore e di cui lei si fidava. L’uomo infatti lavorava anche nella scuola frequentata dalla giovane.
Un giorno l’uomo porta la ragazzina – con inganno – in un casolare sito nelle campagne di contrada Chebbi, con la promessa di raccogliere funghi e approfittando della momentanea assenza dei genitori.
Giunti sul posto il 62enne, chiede alla minore di avere un rapporto sessuale con lui, dicendole “Dobbiamo farlo?” e mimando l’atto sessuale. Subito dopo l’uomo si fa più pressante, cercando di spogliare la ‘vittima’ ma non ci riesce e l’unica cosa che compie e di farla assistere ai gesti inconsulti ed inequivocabili compiuti dall’imputato.
Da qui è scattata la denuncia, da quando la ragazza racconta tutto ai genitori ma non subito dopo l’accaduto. A seguire il gip Riccardo Alcamo aveva disposto il rinvio a giudizio dell’indagato. Ora il Tribunale ha condannato il 62enne a 5 anni e 9 mesi di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da minori, più il risarcimento alle persone offese.
C. M. è stato difeso dall’avvocato Alessandro Carollo, mentre la ragazza – che oggi ha 14 anni – è stata difesa dall’avvocato Vincenzo Forti e i genitori dal legale Tommaso Maggio.
Ancora una volta in un processo di violenza sessuale o molestie, a costituirsi parte civile è il Centro Antiviolenza “La Casa di Venere” guidata da Francesca Parrinello che non lascia da sole le donne vittime di abusi. Il Centro è stato rappresentato dall’avvocata Roberta Anselmi che commenta: “E’ una sentenza che ridà dignità e voce alle donne vittime di violenza di genere, perchè bisogna dire loro di avere fiducia nella giustizia”.