L’assistenza personale dei disabili nelle scuole fa ancora parlare di sé. A Marsala, dopo un acceso Consiglio comunale e dopo i malcontenti delle famiglie, il servizio è stato attivato non proprio in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico arrecando non pochi problemi agli studenti con disabilità e ai loro genitori.
La commissione speciale d’indagine e di studio per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha dedicato ben sette sedute da maggio ad oggi per sollecitare tutti gli attori interessati, l’Assessorato alla famiglia, l’Ufficio regionale scolastico, i Liberi Consorzi di Comuni e le Città Metropolitane dell’isola per concertare tutte le azioni necessarie affichè i servizi di assistenza per i disabili fossero garantiti da subito in previsione dell’inizio di questo anno scolastico 2021/2022.
“Durante le sedute della Commissione –spiega il presidente Carmelo Pullara – insieme ai colleghi componenti avevamo ottenuto tutte le rassicurazioni affinchè senza intoppi si potesse iniziare l’anno scolastico con la totale copertura e attivazione dei suddetti servizi per i disabili, anche in virtù degli ulteriori stanziamenti finanziari, 4 milioni di euro, definiti con apposite norme dall’assemblea regionale e votate all’unanimità dai colleghi deputati”.
Ma sappiamo che così non è stato, soprattutto nelle province di Palermo, Catania, Trapani ed Agrigento i servizi non sono partiti del tutto o partiranno con notevoli ritardo e potrebbero non coprire tutto il fabbisogno degli studenti aventi diritto.
I genitori dei ragazzi disabili hanno da più parti manifestato grosse lamentele denunciando un disservizio per una prestazione primaria molto importante per le famiglie di questi studenti che, oltre all’assistenza personale, devono anche risolvere talvolta il problema dell’assistenza all’autonomia e alla comunicazione (leggi QUI).
“Proprio durante la seduta della Commissione – continua Pullara – svoltasi l’8 settembre scorso, mettemmo a verbale che se gli enti preposti non avessero ottemperato, nei tempi definiti, all’attivazione dei servizi avremmo chiesto all’Assessorato alla famiglia di predisporre l’invio degli ispettori presso i Liberi Consorzi”.
Ed è quello che sta avvenendo per le ex province di Palermo, Catania, Trapani ed Agrigento, al fine di vigilare che tale servizio venga reso alle tante famiglie per il quale è indispensabile.